RAGUSA, DATI ISTAT SU DISOCCUPAZIONE E LAVORO NERO SCOPERTI DALLA GDF

Lavoro nero e disoccupazione assumono dati allarmanti. La spia di fenomeni, ben noti e purtroppo ancora irrisolti, ci deve far pensare che forse è giunta l’ora di cambiare metodi e norme a tutela dei lavoratori e della parte datoriale.

La disoccupazione giovanile cresce in Italia. 286 mila nuovi disoccupati, nell’anno appena trascorso, è un numero esorbitante e inquietante.

“Il fenomeno del lavoro nero e’ sempre in crescita. Colgo l’occasione – afferma il Segretario Provinciale della Fials, Fesica e Fismic Confsal- per ringraziare la Guardia di Finanza che nelle ultime settimane ha “scovato” dei lavoratori in nero operanti in aziende iblee”.

“Andando a spulciare i dati dell’Istat notiamo che la disoccupazione femminile ha contato 100 mila nuove unità negli ultimi 2 anni. Inoltre il fenomeno delle dimissioni in bianco pare sia sempre piu’ utilizzato dai datori di lavoro che, non potendo licenziare “agevolmente”, utilizzano questo strumento illegale e oltraggioso nei confronti dei lavoratori”.

“Eliminare l’art. 18 è da escludere ma – dichiara Iabichella,  commentando i dati Istat sulla disoccupazione – e’ evidente che si rende necessaria una riforma del mercato del lavoro.  Si deve affrontare l’emergenza occupazionale ormai dilagante senza favorire troppo la controparte.  I salari e le pensioni non vengono adeguati al tasso di inflazione sempre crescente, il potere d’acquisto diminuisce, e recessione e disoccupazione dilagano. Il Governo inizi a detassare le imprese che assumono a tempo indeterminato e modifichi l’art.18, ma consensualmente ai sindacati. E’ necessario trovare la giusta via di mezzo per aiutare a far crescere le imprese senza l’incubo della impossibilità al licenziamento, ma si devono tutelare innanzitutto i lavoratori ed i disoccupati”.

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