RACCOLTA DIFFERENZIATA A RAGUSA LA RIVOLUZIONE DI PICCITTO COME QUELLA DI CROCETTA

Ogni volta che si parla di “rivoluzione”, alla fine, c’è sempre la realtà con la quale bisogna fare i conti. Il principio vale per la rivoluzione di Saro Crocetta, smentita giorno dopo giorno dai fatti di una Regione dal Governo al limite dell’imbarazzante, vale per Piccitto che prova a spacciare come promesse mantenute l’ordinaria amministrazione. Il problema del termine “rivoluzione” è che, poi, i cittadini si aspettano chissà che e, invece, in tre anni di amministrazione, con 64milioni di euro di royalties da poter spendere in investimenti e ambiente, spunta al massimo una pista ciclabile. Roba da non credere.
E mentre Crocetta, alla Festa dell’Unità, ha già dichiarato di volersi ricandidare a Palazzo d’Orléans tra il gelo generale di ogni livello del Pd, il grillino Piccitto, per fare il proprio annuncio, attende che venga celebrata la gara per la gestione dei servizi di raccolta rifiuti, la ormai celebre “gara dei sette”, quella da quasi 90milioni di euro (oltre 12milioni l’anno) per incrementare la raccolta differenziata al 70%.

Mezza pagina di giornale, venerdì, per dire alla città che su questo punto i pentastellati iblei scommettono tutto. Benedetta gara! Se ne parla da ben prima dell’insediamento dei grillini e, a tre anni dall’elezione dell’ingegnere salesiano, attendiamo ancora la sua celebrazione.

Certamente saremo alle battute finali, ma che fatica…

Dimentica, Piccitto, di dichiarare al quotidiano che si è occupato dell’argomento che la differenziata a Ragusa, dal 2013, è passata dal 17% al 17,5%. Un risultato davvero misero per un’amministrazione che ha vantato all’Assessorato competente, per quasi un anno, uno dei massimi esponenti del mondo ambientalista di Sicilia. Evita di ricordare che l’ex assessore Conti è stato defenestrato in favore di un “esperto” – che è stato pure candidato per il M5S a Messina – reo, Conti, di essersi messo contro i poteri forti che esercitano ingerenze sulla politica cittadina.

Piccitto omette di ricordare alla città che la TARI è aumentata di 7milioni in tre anni. Poco importa, i cittadini se ne accorgono ad ogni bolletta.

Si vanta, addirittura, di essere riuscito a mantenere in vita la discarica comprensoriale di Cava dei Modicani, non rendendosi conto, piuttosto, che si tratta più di accanimento terapeutico che di vita vera e propria.

Abbiamo tremato tutti, infatti, quando in piena emergenza rifiuti in Sicilia, un paio di mesi fa, c’è stato il rischio di dover far conferire a Ragusa anche Comuni fuori dal comprensorio. Tutto per non riconoscere che l’ampliamento del sito era (ed è) necessario. Se la discarica ragusana è ancora aperta e in funzione, ancora per pochi mesi, lo si deve a Cartabellotta, non certo a Piccitto.
Opporsi in modo preconcetto all’ampliamento senza avere pronto un piano di emergenza, un’alternativa o, addirittura, il proverbiale asso nella manica, espone la città di Ragusa a un costante pericolo assunto con totale incoscienza.

Quante mezze verità va dicendo Piccitto, quante cose riesce a dimenticare!

Ha dimenticato, per esempio, che l’Autorità Nazionale Anticorruzione gli ha contestato l’incarico alla Esper per 100mila euro. Ha dimenticato, ancora, che quella soglia del 70% era un’indicazione imposta, già in scadenza, tanto che a Palazzo dell’Aquila si attendono già le sanzioni.

La gara dei sette anni, infatti, non è proprio farina del sacco di Piccitto: è un’imposizione di legge da parte della Regione e della Comunità Europea, e il ritardo sulla sua indizione è già di due anni.

Che bella questa “rivoluzione”… Peccato profumi un po’ di “fallimento”.

Non vediamo l’ora che la gara sia indetta e di sapere chi riuscirà ad aggiudicarsi il servizio. Speriamo di non dover scoprire che aveva ragione l’ex assessore Conti: vorrebbe dire che Piccitto ha licenziato chi, in verità, stava tutelando la nostra città.

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