Quel legame indissolubile fra Camilleri e la provincia di Ragusa: grazie a lui, il territorio è conosciuto oggi in tutto il mondo

Che cosa dire di Andrea Camilleri? E che cosa dire prima dell’avvento della fortuna fiction “Il commissario Montalbano?.

In queste ore è stato praticamente detto tutto, la politica (e non solo) ha espresso il suo cordoglio a questo siciliano verace che ha saputo far innamorare di una Sicilia immaginaria anche il lettore meno appassionato. Ma una cosa bisogna riconoscerla: è grazie a lui, ai suoi romanzi e poi (successivamente) alla trasposizione Rai, che la provincia di Ragusa si è fatta conoscere in tutto il mondo. E questo è un debito di gratitudine che non si potrà mai estinguere.

Andrea Camilleri è il creatore di Vigàta, un immaginario comune siciliano in cui sono ambientate le indagini del commissario Salvo Montalbano e altri romanzi storici dello stesso scrittore, nell’altrettanto immaginaria provincia di Montelusa. Vigàta corrisponde nella realtà a Porto Empedocle, paese natale di Camilleri, in provincia di Agrigento. Nel 2003 l’amministrazione comunale di Porto Empedocle per onorare il suo illustre cittadino e la fama derivatagli dal successo letterario, con il benestare dello scrittore, ha deciso di aggiungere al proprio nome ufficiale anche quello della città immaginaria, nei soli cartelli turistici: Porto Empedocle Vigata.

La decisione è stata poi revocata dall’amministrazione comunale nel 2009. Nella serie televisiva, Vigàta non corrisponde invece a una località precisa, ma a più zone della Sicilia sud-orientale, la maggior parte delle quali in provincia di Ragusa. Il commissariato è, infatti, collocato nel municipio di Scicli, mentre l’abitazione di Montalbano è nella contrada Punta Secca, frazione balneare di Santa Croce Camerina e, la mannara, luogo dove il ommissario indaga su alcuni fatti di sangue, è in realtà la Fornace Penna.

Montalbano non e’ solo letteratura, e’ diventato per un territorio un valore aggiunto, fonte di ricchezza, traino per il turismo. Basti considerare i dati che fotografano gli arrivi negli aeroporti di Catania e Comiso e resi noti l’anno scorso: dai 5 milioni del 2014 si e’ passati ai 6 milioni e mezzo nel 2017. Un incremento pari al 28% e confermato dal trend in crescita nelle strutture ricettive del Ragusano. Con la ua opera, ha esportato nel mondo una Sicilia letteraria, fatta di personaggi che usano una lingua nuova, un idioma misto italiano-siciliano, uno slang oramai sdoganato in altre latitudini. Una Sicilia colorata dalla quale sembra persino avvertire i profumi e i sapori. Oltre ai luoghi, Camilleri ha reso mitica pure la cucina amata dal commissario. Quanto è grande il debito che la provincia di Ragusa ha con quest’uomo? E allora, che ben vengano le proposte di chi vuole intiolare strade, piazze, vie, al grande Maestro. Ciò che ha fatto lui per l’economia ragusana, non l’ha fatto e mai lo farà nessuno.

“Maestro, cosa ti manca della Sicilia? ‘U scrusciu du mare”.

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