QUANTE SONO LE MAFIE IN ITALIA ?

Solitamente quando si parla di mafie ci si riferisce a quelle associazioni a   delinquere finalizzate alla gestione d’una serie di attività illecite che producono fiumi di denaro e determinano migliaia di morti.

 

Le più note organizzazioni criminali in Italia sono cosa nostra,la camorra e la ‘ndrangheta; quest’ultima è considerata la più potente e pericolosa per essersi radicata e diffusa dalla Calabria alla Lombardia e per essersi accaparrata la fiducia della criminalità di altri paesi.

 

Le sue attività comprendono i sequestri di persona, l’usura ed il commercio della droga che è diventato il principale business, contribuendo a costruire il suo impero.

Già nel 2008 il suo giro d’affari era stimato attorno ai 44 miliardi di euro.

 

Poiché tutti gli appartenenti a queste organizzazioni malavitose sono motivati da un unico obiettivo che è quello del personale arricchimento, viene spontaneo chiedersi se anche altri che non sono ritenuti mafiosi ma che hanno lo stesso progetto di arricchimento non siano da considerare delinquenti alla stessa stregua.

 

I politici corrotti che pur avendo privilegi e redditi invidiabili continuano ad organizzare truffe con imprenditori anch’essi avidi di denaro, non sono forse mafiosi ?

 

I burocrati che omettono di porre in rilievo le tante inadempienze di altri poteri dello Stato e il silenzio dei quali viene ottenuto a suon di mazzette o con la concessione di ulteriori e immeritati privilegi, non sono forse mafiosi ?

 

I grandi imprenditori che mediante il ricatto di licenziamenti in massa pretendono iniezioni di denaro pubblico, non sono anch’essi mafiosi ?

 

Così come lo sono anche quei contribuenti disonesti verso l’erario che trovano le risorse per cambiare lo yacht  posseduto con uno più lungo e di maggior lusso ma sono sconosciuti al fisco, spesso totalmente.

 

Certamente lo sono, perché quello che non pagano loro per arricchirsi ulteriormente, lo pagano gli altri contribuenti in misura maggiore.

 

Non vi è alcun dubbio che il comune denominatore tra i mafiosi e le figure sopradescritte sia la bramosia della ricchezza e pertanto ne consegue in linea logica che anche costoro sono dei mafiosi, persino privilegiati rispetto a quelli storicamente intesi, in quanto scudati da colletti bianchi e da una nomea di persone integerrime.

Questa nuova specie di mafiosi è da temere quanto quella storica poiché penso che i danni che provoca alla collettività non siano affatto di poco conto.

 

 

 

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