QUANDO I POLITICI PERDONO L’APLOMB

Se c’erano dubbi che tra il mostrare  e l’essere c’è di mezzo il mare, basta  avere visto o rivedere  la puntata di Report del 21 ottobre 2012, già magistralmente   citata da Rosanna Bocchieri nella pagina di ieri.

Si resta senza parole. Il parlare forbito, misurato pur nella  veemenza politica, la passione e la consapevolezza della posta in gioco ( e mi riferisco alla responsabilità che l’elezione all’ARS significa e non certo al trattamento economico), lascia il posto a toni che di elegante hanno ben poco.  Altro che Grillo, almeno lui non bleffa, è così da sempre, sia  quando faceva il comico sia  ora che ha prestato   la sua capacità  dissacratoria alla politica. E, a prevenire una possibile ” puntualizzazione”  dei grillini, questa affermazione non ha niente di valutativo  o di negativo; è un prendere atto di un particolare  fatto politico da accettare in toto, prendere o lasciare.

Torniamo a Report. Su tutti primeggia  Lombardo che  trova l’ardire, senza che la sua voce si incrini o tradisca una qualche esitazione che  “quello che prendo ( 16 mila euro )non è congruo, è basso”. Ma è in buona compagnia. Una carrellata variegata di personaggi: c’è chi  sfugge smentendo con gli atteggiamenti  le   loro linee programmatiche ( esempio la riduzione dei parlamentari), c’è chi , pur costretto ad ammettere di non essere proprio indenni da indagini giudiziari o” fermi cautelativi”,  conferma la sua  candidatura, certo di avere un seguito. E qui sta il punto: sono eletti perché continuiamo a votarli, e li votiamo  perché, come ha autorevolmente detto domenica  Eugenio  Scalfari da Fazio, gli Italiani non amano lo Stato.  Una frase che è uno stigma, ma  di grande verità.

Ora è il momento di  fare silenzio, combattere la tentazione del non voto ( che equivale  sempre ad un voto), sostenere  chi , di poca o di grande esperienza,   nel marasma riesce  ancora a difendere  un’idea, una speranza, un progetto,  consapevoli di essere una cartina di tornasole per le elezioni nazionali e per il destino economico di un intero paese.

 

 

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