QUALITÀ DELL’ASSISTENZA IN CHIRURGIA GENERALE

Nella letteratura medica emergono dati che, a una lettura poco attenta, destano enorme apprensione, ma che devono essere comunque considerati attendibili: l’intervento chirurgico in paziente sbagliato, con procedura sbagliata, in parte del corpo sbagliata è un evento molto comune nelle organizzazioni sanitarie. Si può trattare di errori conseguenza di un difetto di comunicazione (inefficace o inadeguata) tra i membri dell’equipe chirurgica, del non coinvolgimento del paziente nella marcatura del sito chirurgico e della mancanza di procedure per la verifica del sito chirurgico. Spesso intervengono altri fattori favorenti, quali l’inadeguatezza della valutazione del paziente, l’inadeguatezza della verifica della documentazione clinica, una cultura refrattaria alla comunicazione aperta tra i membri dell’equipe chirurgica, problemi dovuti all’illeggibilità della calligrafia e l’utilizzo di abbreviazioni.

Sembrano tutte cose paradossali, ma le autorità ne considerano l’evenienza, a tal punto da mettere al centro dei loro programmi interventi per la definizione di linee guida e protocolli rivolti a garantire la buona qualità nell’erogazione dell’assistenza, in particolare nella disciplina della chirurgia generale.

Per raggiungere l’obiettivo, la qualità dell’assistenza va considerata come risultato finale di un complesso intreccio di fattori che sintetizzano le capacità di gestione di un sistema sanitario, dove operano a diversi livelli macro (regionale), meso (management aziendale) e micro (medici, infermieri ed operatori sanitari erogatori di servizi), il grado di razionalità nell’uso delle risorse disponibili, le sue competenze nel governo delle innovazioni biomediche e, non ultime, di gestione del rischio tanto quanto la sua capacità di indirizzare i comportamenti professionali degli operatori verso scelte diagnostico-terapeutiche giuste ed efficaci.

In questa direzione, l’ Azienda Sanitaria di Ragusa ha voluto rimarcare ed enfatizzare l’istituzione di un gruppo di lavoro per l’elaborazione di Linee Guida, protocolli e percorsi di “privileges”, rivolti, all’inizio del programma, alla disciplina della Chirurgia Generale. Il Commissario Straordinario dell’ASP, arch. Aliquò, ha voluto altresì sottolineare l’importanza della programmazione finalizzati alla sicurezza dei pazienti mediante l’utilizzo di strumenti e metodologie che rendono esplicito, quali prestazioni sanitarie, il singolo medico sia in grado di effettuare, in funzione delle rispettive qualifiche, delle proprie competenze, delle esperienze maturate nel corso delle proprie attività professionale e sulla base dei volume di attività realmente erogati e dei relativi esiti.

E’ compito dell’organizzazione elaborare un metodo per garantire l’intervento chirurgico nel modo più corretto”. Il sistema dei “privileges” – aggiunge Aliquò – consentirà pertanto di garantire la sicurezza dei pazienti attraverso la definizione delle capacità interventistiche e assistenziali della struttura e di ogni singolo operatore. SI tratta di un altro passo verso una sanità in funzione dei bisogni delle persone.

Il gruppo di lavoro che si occuperà di tutto questo saràè composto dal Direttore Sanitario Aziendale, dai Direttori Sanitari dei presidi ospedalieri di Ragusa, Modica e Vittoria, da un Dirigente dell’U.O. di Chirurgia, dal Dirigente dell’Ufficio Qualità, dal dirigente del Rischio Clinico, dal Responsabile della Direzione   dello Sviluppo Organizzativo e Risorse Umane ed dal Responsabile dell’Ufficio Formazione. 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it