QUALE SVILUPPO PER IL BALLOTTAGGIO?

Anche stavolta non si smentisce il momento negativo dei sondaggisti, tutti a pronosticare un ballottaggio tra Cosentini e Antoci e alla fine ecco spuntare Piccitto!

Queste elezioni sono state sorprendenti per moltissimi aspetti complice anche le novità legislative: la somma di voti per le liste (35.455) superiori del 15% rispetto alla somma dei voti per i sindaci (30.258); il re è nudo!  Oltre 5.000 persone sono andate a votare per il consigliere snobbando l’offerta politica per la sindacatura che evidentemente ha ritenuto non adeguata.

Ma il fenomeno non è uniforme, tra gli elettori della coalizione di Cosentini il fenomeno di coloro che hanno votato le liste (16.350) rispetto a quelli che hanno accordato la propria preferenza al candidato sindaco (8.877) è discordante del 46%, un record credo assoluto nel panorama italiano!

Ma non scherza neanche Antoci se la differenza tra coloro che hanno scelto le liste (5.956) e  quelli che hanno votato per il sindaco (4.555) risulta quasi del 24%.

In compenso gli altri 4 candidati sindaco hanno fruito a piene mani (chi più chi meno) della benevolenza degli elettori delle altre coalizioni, percentualmente molto di più Iacono che rispetto ai voti per la lista (2.606) vede i propri consensi aumentati del 43,5% (3.741), ma si è difeso bene anche Piccitto che ha visto i suffragi personali (4.732) per sindaco lievitati del 39% rispetto ai voti della lista (3.411).

Certo alla luce dell’entità del fenomeno la polemica interna al PD rinfocolata dal segretario sul mancato sostegno di alcuni dirigenti alla candidatura Cosentini (parlo in clamoroso conflitto di interessi) risulta ridicola, atteso che anche se, per assurdo, NESSUNO degli elettori del PD avesse votato per Cosentini sindaco, avremmo trovato appena la metà dei “traditori”!

Ma si sa la sintonia con l’elettorato della classe politica di questi tempi è una vera rarità, e lo dimostra il dato di affluenza alle urne sceso quasi del 9% in appena 2 anni (altri comuni raffrontano il dato con 5 anni addietro) attestandosi a Ragusa come il dato più basso della provincia!

Lascio l’analisi del voto dei singoli partiti ad altra riflessione perché adesso incombe il ballottaggio e le strategie che lo precedono.

Abbiamo detto che il ballottaggio vedrà confrontarsi Cosentini e Piccitto con una dote di partenza rispettivamente del 29,34% e 15,64%, si potrebbe pensare che il risultato sia scontato, ma considerando “l’appeal elettorale” dimostrato da Cosentini la corsa è aperta a tutti i risultati.

A questo punto è importante la strategia da attuare in preparazione del ballottaggio, perché per la nostra legge elettorale al sindaco viene assegnato il premio di maggioranza pari al 60% dei seggi (a Ragusa 18) a meno che le liste collegate al sindaco perdente non superino il 50% dei voti … e qua casca l’asino!

Le liste collegate a Cosentini hanno totalizzato il 46,11% quindi se non ci fossero apparentamenti, la eventuale vittoria di Piccitto scatenerebbe ben 18 seggi al M5S e tutti gli altri si dividerebbero 12 seggi: una catastrofe per tutti i partiti, quindi per garantirsi da questo inconveniente Cosentini dovrà cercare un apparentamento, ma con chi?

Darei per scontata l’indisponibilità di Città e Partecipiamo, chi resta? Il PDL o Ciccio Barone?

Credo che ci sarebbe qualche difficoltà (soprattutto da parte del PD) a giustificare un apparentamento da parte di Cosentini, presentato come “candidato del nuovo centrosinistra”, con due forze che con chiarezza hanno dichiarata la loro appartenenza al centrodestra … ma si sa siamo abituati alle piroette dei dirigenti politici nostrani, parlo per noi che parliamo di politica, i risultati dimostrano che gli elettori sono di palato più fine rispetto a quello che pensano i dirigenti di partito!

E allora chi resta? Il Movimento Civico Ibleo di Franco Antoci?

Sarebbe curioso scoprire che Antoci dopo essersi rifiutato di sostenere la candidatura di Emanuele Occhipinti perché non considerava praticabile da parte della sua lista una alleanza con il PD adesso non trovi nulla di problematico ad apparentarsi con quello stesso partito … E allora?

Cercasi soluzione creativa!

Per converso Piccitto riuscirà a scrollarsi di dosso il clichè  “grillino” liberandosi dal tabù delle alleanze e dialogando “con chi ci stà” per accreditarsi come forza di governo e non solo di protesta?

Perché il fatto che il M5S è passato in pochi mesi dal 41% al 9,6% qualche campanello di allarme nella testa di Federico Piccitto lo deve pur fare scattare …

Cercasi scatto di carattere!                                                                     

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