È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PROSEGUONO GLI APPUNTAMENTI DEL TINDARI FESTIVAL
09 Ago 2016 20:43
Proseguono gli appuntamenti del Tindari Festival in collaborazione con il Teatro dei due mari, in occasione dei sessant’anni della rassegna tindaritana.
Per la sezione “Palcoscenici aperti”, nell’incantevole scenario della Villa Romana di Patti Marina, venerdì 12 agosto alle ore 21,15, è in programma lo spettacolo “Eneide” di Matteo Tarasco con Silvia Siravo.
Il mito di Enea, dalla caduta di Troia sino allo sbarco sulle coste italiche, è raccontato attraverso la testimonianza delle donne che lo hanno incontrato, amato e rinnegato. Tra queste, la moglie Creusa, che si perde durante la fuga da Troia in fiamme, assediata dall’esercito greco. E ancora, l’amante Didone, la regina africana alla quale l’eroe naufrago racconta la sua storia, prima di abbandonarla, innamorata e infelice, per inseguire il proprio destino; la Sibilla Cumana, la maga che introduce Enea nei misteri del mondo infero, dove l’eroe riceverà la profezia del suo glorioso futuro.
Lo spettacolo racconta l’essenza dell’eroe dal punto di vista femminile sul mito. E’ un viaggio nell’intimità del dolore, nella fragilità dell’eroe per riscoprire un nuovo valore semantico e ridisegnare l’ideologia della virilità che, nell’epopea, si completa ed acquista valore soltanto quando si appropria del modello femminile.
Sabato 13 agosto alle ore 21,15, invece, la rassegna ritorna al teatro antico di Tindari con lo spettacolo “Gabriele Lavia legge Edipo Re” di Sofocle nella traduzione di Salvatore Quasimodo. L’appuntamento rientra nella nuova collaborazione tra la rassegna tindaritana e Taormina Arte.
Il testo di Sofocle è stato tradotto nel 1947 da Salvatore Quasimodo che ha reso magistralmente il livello linguistico-espressivo col fine di evidenziare l’assurdità della situazione. La vicenda umana di Edipo è puntualmente scandita dall’ineluttabilità del destino.
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