PROCEDONO A SINGHIOZZO LE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA

Sempre più complicato lo svolgimento dei lavori del consiglio comunale di Ragusa. Orfano di sindaco e giunta, la pubblica assise deve fare a meno anche del supporto dei sette dirigenti che, essendo nominati dal primo cittadino ad incarico determinato, sono decaduti a seguito delle dimissioni di Dipasquale e rimangono in attesa di un atto risolutivo da parte del commissario straordinario Margherita Rizza.

“Ci siamo trovati di fronte una situazione particolare – spiega ad inizio di seduta il segretario generale, dottor Benedetto Buscema – dovuta alle dimissioni del sindaco e al conseguente insediamento del commissario. La problematica dei dirigenti è regolata da precise norme di legge che prescrivono il decadimento di tutti gli incarichi fiduciari al momento del decadimento del sindaco. Ciò accadde anche nel 2006, quando il comune di Ragusa fu commissariato. La prima determina dell’allora commissario straordinario riguardò il decadimento dei dirigenti, mentre la seconda il rinnovo degli incarichi agli stessi. Per cui, in attesa di una rapida risoluzione del vuoto amministrativo, ho proceduto al momentaneo accorpamento dei settori affinchè non rimanessero sforniti di dirigenti di ruolo. Stasera il dottor Francesco Lumiera risponderà quindi anche per il terzo settore, Gestione servizi contabili e finanziari e Gestione entrate tributarie e patrimoniali, in modo tale da poter supportare il consiglio nella discussione del primo punto all’ordine del giorno”.

Sulla questione interviene anche il consigliere Salvo Martorana, capogruppo IdV.

“La norma, contenuta nell’ultimo decreto SalvaItalia di luglio, – spiega Martorana – prevede il rinnovo di soli due mandati ai dirigenti a contratto. Ciò mi fa pensare innanzitutto che Dipasquale non avrebbe potuto rinnovare, come invece ha fatto l’indomani delle ultime amministrative, l’incarico ai dirigenti perchè tale norma norma ancora non esisteva. Inoltre, il commissario adesso non può rinnovare la fiducia alle stesse persone perché sarebbe la terza volta e ciò non mi sembra sia possibile. Purtroppo dobbiamo ancora una volta attribuire al comportamento scellerato di Dipasquale la piena responsabilità di questo grave vuoto istituzionale”.

Molte le difficoltà per sviluppare la discussione del primo punto all’ordine del giorno, ovvero l’approvazione del regolamento dell’Imposta Municipale Propria, la cosiddetta IMU. Grazie alla proroga di un mese il consiglio comunale ha tempo fino al 31 ottobre per approvare l’atto ma, nonostante la solerzia dei dirigenti supplenti, la votazione dell’importante documento è stata rinviata.

“Questo regolamento – illustra il dottor Lumiera che supplisce la dirigente Cettina Pagoto – un volta approvato sarà attuabile immediatamente per la terza rata prevista il 17 dicembre prossimo. Dai verbali delle sedute di Commissione ho riscontrato che si tratta di un documento blindato che ricalca quasi per intero il documento inviatoci dal Governo centrale. Le aliquote che abbiamo previsto sono quelle minime, quindi una incidenza poco aggressiva nei confronti dei cittadini. Inoltre – aggiunge – se tutto andrà come previsto nelle casse comunali entrerà un introito di 800.000 euro in più rispetto la cifra inserita nel bilancio di previsione”.

Nonostante la poca possibilità di manovra, alcuni consiglieri Pd provano a suggerire delle modifiche.

Il consigliere Nino Barrera propone un emendamento riguardo la questione legata al pagamento della tassa per le case in centro storico collocate su più piani.

“Spesso si tratta di abitazioni molto piccole – afferma – in cui ogni stanza appartiene ad un piano diverso. Capita spesso che i cittadini debbano pagare per ogni piano una aliquota diversa arrivando a cifre altissime”. 

Un problema di non facile soluzione, ribatte l’amministrazione, poichè si tratta di un problema urbanistico ed edilizio. Occorrerebbe intervenire con delle variazioni catastali. Si propone quindi di accantonare la questione in attesa di maggiori informazioni.

Stesso destino per la proposta del consigliere Giorgio Massari sulla modifica relativa alle detrazioni previste per le famiglie. Essa si compone di una parte fissa, 200 euro, più un margine fino a 400 euro in base al numero di figli, minori di 26 anni, a carico.

“Se non possiamo travalicare il tetto delle 600 euro – precisa – possiamo giostrare la quota di esenzione per figlio. L’attuale norma prevede 50 euro di detrazione per ogni figlio, io propongo di alzarla a 150 euro per consentire a più nuclei familiari di raggiungere la detrazione massima”.

“Sono cifre che non possiamo ancora prevedere – aggiunge il dottor Lumiera – e delle quali non possiamo assicurare la copertura finanziaria”.

Vista l’impossibilità di intervenire sul documento, il consiglio su proposta del capogurppo Pd Sandro Tumino, ha deciso infine per il rinvio del voto ad una prossima seduta, in attesa di avere maggiori informazioni dagli uffici competenti.

I lavori proseguono con l’approvazione del punto due all’ordine del giorno, ovvero l’inclusione di un terreno della ex strada provinciale n. 60 Ragusa – S. Croce (c.da  Cisternazzi) nell’elenco di alienazione degi immobili comunali per procedere poi alla vendita.

Una votazione controversa, prima della quale molti consiglieri hanno lamentato scarsezza di informazioni. Per protesta quindi Pd, IdV e Movimento Città hanno immediatamente abbandonato l’aula e, essendo presenti solamente otto consiglieri di maggioranza, è mancato il numero legale.

La seduta è stata quindi sospesa, in attesa di una nuova convocazione alla quale, si spera, la maggioranza si presenterà in numero adeguato.

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