PRIMA DEL FILM “PAGATE FRATELLI”.

Confermata la partecipazione dell’attrice cinematografica e teatrale Lucia Sardo (molti la ricorderanno il suo ruolo di madre di Peppino Impastato nel film “I cento passi”) alla prima del film di Salvatore Bonaffini “Pagate Fratelli” sabato 29 settembre al cine-teatro comunale di Mazzarino.

«Mi va di sostenere le iniziative dei giovani che cominciano a lavorare in questo campo – afferma -sono una mamma e sono felice di appoggiare questi progetti. Lo faccio spinta da sentimento materno».

Conosce la trama?

Conosco la storia dei monaci di Mazzarino, molti anni fa fu fatto un film: si trattava di una parodia quando la mafia faceva ridere mentre dovrebbe fare piangere, questo infatti è un film drammatico.

 

A Mazzarino, dove si sono svolti i fatti dell’epoca, l’opinione pubblica è divisa. C’è chi condanna i frati e chi difende la loro reputazione, e tra questi la Chiesa locale. Cosa ne pensa?

«Intanto vediamo il film e poi giudichiamo – risponde -. A Cinisi c’è chi ancora difende Badalamenti e non per questo Peppino Impastato si è fermato, sarebbe un guaio fermarsi, non solo per Cinisi o per Mazzarino ma per il mondo intero. Un giovane come Bonaffini che racconta una storia avvenuta nel suo paese e riesce a coinvolgere tanti attori e a mettere su una macchina cinematografica deve essere un esempio per gli altri. Dico che andrebbe osannato e apprezzato e criticato. Questa è la Sicilia, quando avremo trasformato l’invidia in ammirazione non ci sarà più bisogno di combatter la mafia. Il problema è che educhiamo all’invidia e non all’ammirazione che considero invidia nobile. Io posso solo ammirare un giovane che si dà da fare per non mortificarsi o mettersi in fila per qualche raccomandazione. Abbiamo bisogno di animi nobili».

 

Ha visto qualche trailer del film?

«Non ho visto i trailer, me ne hanno parlato ma attendo di vedere la prima a Mazzarino».

 

E sul cinema siciliano?

«Negli ultimi anni si fa la Sicilia in Puglia. Qui dove mi trovo e dove penso di trasferirmi se la situazione non cambia si produce la Sicilia, i suoi paesaggi e i suoi ambienti perché c’è una Regione, la Puglia, con una film commission che funziona. Questo significa togliere lavoro ai siciliani perché un film è una grande macchina di soldi che coinvolge tutte le maestranze del territorio. In Sicilia assistiamo ad un fermo culturale che ci penalizza. Dico questo all’infinito e avverto anche una certa stanchezza nel ribadire che la Sicilia deve cambiare».

 

Conosce Mazzarino?

«Sono stata a Mazzarino qualche anno fa, forse sono passati dieci anni, in occasione di uno spettacolo teatrale».

 

 

 

 

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