PRESERVARE LA PRESENZA UNIVERSITARIA A RAGUSA

 Si è aperto nuovamente  sulla presenza della facoltà di lingue e letterature straniere a Ragusa una nuova vertenza che rischia di arrivare al capolinea e che trova nella decisione del commissario straordinario della Provincia regionale di Ragusa, Giovanni Scarso un consistente punto critico atteso che l’ente ha deciso di abbattere, in modo sensibile, il finanziamento a favore del Consorzio universitario.

Non intendo entrare nel merito delle scelte del commissario Scarso che oggi invoca una rimodulazione dell’accordo  economico tra Consorzio e l’Ateneo catanese come condizione per poter sostenere la presenza universitaria a Ragusa.

Ritengo, però, che la scelta del taglio sia stata dettata da questa esigenza e si proponga questo obiettivo.

Un voler mettere punto, insomma, ad una situazione che finanziariamente di questi tempi impone costi insopportabili.

Mi appare, però, evidente che la vicenda presenta risvolti che le scelte politiche dovrebbero tutelare in quanto costituiscono la base di un patrimonio culturale che non può essere aggregato alle perdite consistenti che questo territorio dovrà subire da qui a poco.

Ebbene, allora, che la politica delle istituzioni si metta in moto perché attorno ad un tavolo, nel quale CGIL ,CISL, UIL vogliono scommettersi, si possa concretizzare un punto di compromesso alto su una soluzione sostenibile con i costi e quindi con le esigenze di tutti: Provincia, Comune di Ragusa e Università di Catania.

Da qui passa la capacità della classe dirigente di  preservare un presidio culturale di grande prestigio e dall’altra di garantire al personale che vi opera- pensiamo in particolare a quello precario- un domani certo e senza assilli.

Qualcuno da oggi si assuma la paternità di un’azione che produca idee e soluzioni.

Di tempo, come tutti sappiamo, ce ne davvero poco.

                       

                                                                                                                     

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