È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
PRENDE POSIZIONE LA SEGRETERIA NAZIONALE UNIONE DONNE ITALIANE
17 Feb 2010 20:42
La Sede nazionale dell’Udi dichiara di avere avuto conoscenza indiretta dell’iniziativa della signora Licciardi, e nello specifico attraverso il sistema automatico di ricerca notizie su Google di ogni pubblicazione dove si rinviene la sigla UDI. Da tempo, la Sede nazionale opera questo monitoraggio perché sono innumerevoli gli episodi di abuso della sigla da parte di alcune singole donne oppure di realtà locali, sia in merito a iniziative riportate su web e stampa, sia più in generale in rapporto a istituzioni locali, partiti e movimenti misti.
In alcuni casi, la Sede nazionale ha provveduto ad inoltrare formale diffida. Per quanto riguarda, pertanto, il caso in questione, la Sede nazionale non solo non ne era a conoscenza, ma non ne è stata mai – direttamente o indirettamente – investita da parte della signora Licciardi. Dalla notizia riportata su web inoltre risulterebbe che la signora Licciardi è “presidente provinciale” e la signora Crivelli “presidente regionale” dell’Udi. Ciò non corrisponde al vero, in quanto all’Udi si iscrivono singole donne, che poi formano Sedi o Gruppi locali.Da oltre ventanni, l’Udi ha azzerato qualunque forma di delega e/o rappresentanza locale/territoriale, di tipo comunale, provinciale o regionale; mentre, in ogni realtà dove si costituiscono Gruppi o Sedi Udi, la responsabile è responsabile di quella sede, di quel gruppo, di quell’insieme di donne che li hanno costituiti e di nulla altro.
Più volte, la Sede nazionale ha dovuto ribadire questa cosa che evidentemente per alcune non è assodata. Ancora sul merito, l’Udi Nazionale certamente condivide le perplessità espresse in relazione a richieste di denaro (monetizzazione della violenza) prima e indipendentemente da una denuncia. Vieppiù, sempre a proposito di risarcimento del danno, nella scorsa Assemblea dell’Udi svoltasi a Pesaro il 30 e 31 gennaio 2010 si sono levate critiche nei confronti delle iniziative tese ad ottenere (anche con proposte di legge estemporanee) il risarcimento danni da parte dello Stato nei confronti delle vittime di stupro. Si tratta di iniziative che si stanno muovendo in alcune realtà locali, ad opera di alcune avvocate, alle quali partecipano anche alcune iscritte Udi che lavorano a Napoli e a Catania, come Giovanna Crivelli. Ebbene, nessuna di queste donne ha formalizzato una informativa all’Udi, né si è attivata, neanche con un documento scritto a distanza, per farne proposta di discussione nell’Assemblea nazionale autoconvocata dell’Udi. Pertanto, si tratta di iniziative singole estemporanee che non coinvolgono l’Associazione e rispetto alle quali, nel merito, le giuriste presenti all’Assemblea hanno espresso circostanziati e molteplici profili di criticità.
Pina Nuzzo
Delegata nazionale UDI
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