PRELATI OVVERO PANE FOCACCINE E BASTA!

Come al solito Prelati fa dichiarazioni senza senso: cosa vuol dire tardive? Rispetto a che cosa? Alla scadenza della legislatura? Prelati non è stato mai collaborativo nei confronti di questa azienda, se non solo per la fiera del gioiello – in cui e ovvio si è dimostrato parecchio interessato. Per il resto l’unica volta che ho visto una proposta Confcommercio è stata la mostra del pane con la vendita di focaccine e basta. Infine non comprendo perchè tutte le volte che l’ho invitato a collaborare ha sempre risposto che finchè ci sarà questa amministrazione non collaborerà mai. Mi pare francamente una posizione particolarmente politicizzata la sua. Ma siamo sicuri che faccia gli interessi della categoria? Prelati stai tranquillo, nessuna barca affonda. Anzi dovrebbe stare la mio fianco a cercare soluzioni e prospettive nuove per tutelare gli interessi non tanto dell’Emaia quanto dei commercianti che espongono in fiera che se per noi sono clienti per il presidente Prelati sono associati e dovrebbe anche lui interessarsi e prima di me, della loro tutela. Troppo facile dire che il suo comparto è fortemente in crisi e che i saldi sono stati un fallimento e poi non apprezzare l’appello che si lancia alla Regione per sensibilizzarla ad una attenzione maggiore verso il nostro territorio. Paradossale, semplicemente paradossale, che la Confcommercio, anziché fare sistema nei confronti della Regione pensi a giudicare l’Emaia: spero che Prelati non sia in campagna elettorale, magari assessore in pectore di qualche futuro candidato. Invito Prelati a elaborare una iniziativa in cui ci siano solo i commercianti di Vittoria e gli cederò gratuitamente la Fiera; gli chiederò solamente le “spese vive”: io sono pronto. Mi rivolgo poi ai giovani comunisti: trovo quasi imbarazzante rispondere alla loro nota ma mi corre l’obbligo, senza la presunzione di volere insegnare loro alcunché, ci mancherebbe, di fare notare quale piccola incongruenza nel loro modo di agire. Appena qualche giorno fa, mi chiedevano di dimettermi dal ruolo di presidente dell’Emaia perchè, com’è noto, sono stato acclamato segretario comunale del Pd. In coscienza però, ritengo di non avere mai mischiato il ruolo politico con quello istituzionale. Non ho intenzione di parlare di politica ed è da presidente dell’Emaia che mi rivolgo a loro. In linea con il mio (e non solo) modo di intendere, ho il dovere di cercare di dare all’Emaia qualsiasi strumento utile al suo sviluppo. La deputazione – a proposito, forse non sanno, i giovani comunisti, che ho coinvolto pure gli altri deputati della provincia iblea, (li conoscono?) cioè, oltre a Orazio Ragusa, Carmelo Incardona, Roberto Ammatuna, e Pippo Digiacomo anche Nino Minardo, Riccardo Minardo, Innocenzo Leontini e Peppe Drago -, è stata coinvolta in un progetto di sviluppo che possa dare, al di là dei colori politici, maggiori opportunità a tutto il mondo imprenditoriale (di sinistra e di destra) della nostra provincia. Prima mi si dice che sarei in conflitto come segretario del PD e presidente di un ente economico ed ora mi si accusa addirittura di non avere fatto una cosa di sinistra anzi ancora peggio di avere dato ribalta all’On. Incardona per la sua vetrina politica elettorale. Delle due l’una: o come presidente dell’Emaia debbo ed anzi ho il dovere di coinvolgere la deputazione iblea a qualsiasi partito appartenga oppure debbo considerare l’Emaia come qualcosa dei comunisti e quindi non chiedere nulla se non a politici di sinistra? O ancora peggio, non dovrei nemmeno mettere il logo della Regione nelle nostre iniziative perchè non è a guida PD? O non invitare nessuno che non abbia la tessera del partito? La Fiera Emaia ha davanti un futuro ancora migliore di quello attuale, spero accada altrettanto per l’avvenire dei giovani comunisti, ma un consiglio diretto a loro: non chiudetevi a riccio, guardate avanti invece di stare girati all’indietro, rischiate di sbattere. E’ veramente triste constatare che molte volte vi manca la prospettiva. Davanti può esserci un futuro migliore, anche per voi, credetemi.

 

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