PRECISAZIONI DI “PARTECIPIAMO” CIRCA L’UTILIZZO DELLE UNITA’ MOBILI DI POTABILIZZAZIONE

“Il problema dell’emergenza idrica, nel breve periodo, con l’impiego delle unità di potabilizzazione potrebbe considerarsi risolto”.

Questa la dichiarazione del Presidente dell’associazione “Partecipiamo Ragusa”, l’avvocato Marcella Scrofani. 

“Il tavolo tecnico di crisi – comunica – ha cominciato a valutare la nostra proposta circa l’impiego delle unità mobili di potabilizzazione per risolvere l’emergenza idrica nel breve periodo. Accogliamo questa notizia con grande piacere e la registriamo come un successo della nostra associazione ma vorremmo fornire anche all’ingegnere capo del Comune alcune informazioni riguardo alla portata delle unità mobili.

Le unità mobili – spiega – considerate singolarmente, potabilizzano sicuramente meno dei 50 – 60 litri al secondo auspicati dal tecnico comunale ma, considerando un impiego di unità mobili tanto quante sono le sorgenti inquinate e lavorando su linee di trattamento con servizio continuo e portata 24 hh al 100 % per 4 pozzi da trattare si potabilizzerebbero, in media, 3.600.000 litri al giorno che corrispondono, per una popolazione servita di 15.000 persone, a ben 240 litri a persona. Una quantità che andrebbe ben oltre la media nazionale secondo la quale ladisponibilità media di acqua per ogni cittadino italiano equivale a 237 litri al giorno.  Figurarsi che secondo alcune ricerche effettuate sono stati etichettati come spreconi dei comuni che consumavano circa 240 litri di acqua a cittadino.

Per il resto poi siamo stati i primi a sostenere che questa è la soluzione a breve e medio termine e che gli interventi strutturali saranno quelli risolutivi.”

 

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