POLITICA E ANTIPOLITICA

Dicesi Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro, di cui tutti i cittadini hanno diritto perché il lavoro contribuisce a completarli dal punto di vista della dignità sociale e morale, di cui tutti hanno ancor più diritto (da ricordare la celebre affermazione del ministro del lavoro Elsa Fornero “ il lavoro non è un diritto, bisogna guadagnarlo”).
La sovranità appartiene al popolo, quindi nessuno può eleggersi da solo, come invece accade con il porcellum (questo nome fu attribuito alla legge elettorale facendo riferimento all’affermazione di Calderoli, tra l’altro suo principale firmatario che, nella puntata di Matrix del 15 marzo 2006, la definì “una porcata”)
Tutti i cittadini hanno pari opportunità e dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (niente lodo Schifani o Alfano, o tantomeno legittimo impedimento) senza distinzioni di sesso, razza, religione od opinioni politiche.
La Repubblica italiana è una, una sola e indivisibile, lasciamo pure che i padani, le camicie verdi e tutti coloro che credono all’isola che non c’è restino nel loro mondo, noi siamo cittadini della Repubblica Italiana e credo che tutti dovremmo essere fieri di avere questa costituzione che, come dice Roberto Benigni “Quando entrerà in vigore sarà la più bella del mondo” .
Purtroppo in Italia quella che noi chiamiamo politica non si avvicina neanche lontanamente al suo vero significato, sarebbe più corretto chiamarla antipolitica.
Dicesi antipolitica la pseudo- politica che si sovrappone alla politica vera e propria, dedita invece alla salvaguardia dell’interesse collettivo.
È antipolitica quando il ministro della giustizia Angelino Alfano propone una legge che sospende di fatto tutti i processi a carico delle prime quattro cariche pubbliche ovvero: Presidente della repubblica, Presidente del senato, Presidente della camera dei deputati, Presidente del consiglio dei ministri.
Nella puntata di Ballarò del 17/09/2009 Angelino Alfano spiega cos’è il lodo Alfano: “Noi abbiamo voluto affermare un principio, che è il principio per cui chi governa deve avere la possibilità di governare, senza dividere il tempo, qualora avesse dei processi, fra il dovere del governo e il viaggio in tribunale”.
Successivamente affermava che c’erano alcune fra le quattro cariche dello Stato che avevano dei procedimenti giudiziari in corso, in realtà era solo una, ovvero quella di Silvio Berlusconi.
Il 7 ottobre 2009 il Lodo viene giudicato incostituzionale dalla Corte Costituzionale (con nove voti contro sei) per violazione nel merito e nel metodo rispettivamente degli articoli 3 e 138 della Costituzione Italiana.
È antipolitica quando il governo chiede ai cittadini giudizio, rigore e sacrifici, quando Parlamento, casta e vitalizi restano sempre prerogative degli scrutatori.
È antipolitica dire “possediamo una banca.
È un fatto scandaloso che un cittadino italiano che ricopre una carica governativa durante un comizio in una città bulgara, Sofia, emette il cosiddetto “editto bulgaro” dove testualmente dice: “L’uso che Biagi….come si chiama quell’altro….Santoro…. no, ma quell’altro, Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica pagata coi soldi di tutti è un uso criminoso ed io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga”.
Come per magia Biagi, Santoro e Luttazzi vennero cacciati dalla Rai, le modalità del loro licenziamento sembrano state ideate dal diavolo in persona.
Luttazzi venne cacciato per un comportamento poco consono alla televisione pubblica, mentre invece chiunque abbia un po’ di memoria ricorda quella puntata di Satyricon in cui lo stesso invitò il giornalista Marco Travaglio per parlare del suo libro “L’odore dei soldi” dove si raccontava la storia dell’impero economico di Silvio Berlusconi, parlando per la prima volta di uomini legati alla mafia che hanno avuto ed hanno tutt’ora rapporti con essa, come Marcello dell’Utri condannato per false fatture e frode fiscale nella gestione di Publitalia e condannato in primo grado e in appello per estorsione mafiosa. Fu lui che quando Berlusconi gli chiese uno stalliere gli portò Vittorio Mangano condannato al Maxi processo Falcone-Borsellino e indicato dal secondo come una delle teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel nord Italia.
Enzo Biagi invece venne cacciato via con raccomandata di ritorno, chiariamo che non è prevalso in Biagi il desiderio di essere liquidato con un compenso molto elevato, come invece afferma il nostro “ piazzista di Arcore
Per me la parola politica ha tutt’altro significato, il mio orientamento ideale è la destra storica, quella che fece nascere l’Italia e contribuì a farla crescere e a farla diventare uno Stato modello ed esemplare per tutti.
Forse ci siamo talmente abituati all’antipolitica che non sappiamo più riconoscere la vera politica, quella che sognavano per noi i nostri padri fondatori e i nostri costituenti.
Per me la politica è un servizio, non ad uso personale, ma un servizio per tutti i cittadini, che deve impegnarsi per farli stare bene, far loro rispettare le regole e pagare anche le tasse, purché esse abbiano una ricaduta positiva sugli stessi cittadini e perché i loro sacrifici non siano vanificati e mirati quasi solo ed esclusivamente a migliorare la qualità della vita dei “sedicenti politici”.

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