Più forti di Montalbano: le madri salveranno Ragusa (non solo pediatria)

La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola

Anche i papà, a dirla tutta, nella campagna per la riapertura di Pediatria a Ragusa, hanno assunto un ruolo non trascurabile, sempre più, come è giusto che sia.

Il reparto, già pronto nel nuovissimo Ospedale, non è disponibile per ragioni non imputabili a “responsabilità” o “apatie” da parte di nessun attore in particolare. Nondimeno, l’idea stessa dell’impotenza non è contemplata nel dizionario delle cose essenziali di una madre. Men che mai di una madre siciliana. Ecco perché, da tempo, un piccolo Hulk irrompe nella scena e squarcia le nebbie e guarda dritto negli occhi la politica della Cosa Pubblica (Sanità, Comuni, Regione, Ministero, Sistema Solare, Universo …). Lo fa con l’iride delle apprensioni di una mamma che vuole proteggere e custodire il bene più prezioso: la sicurezza dei più fragili. E lo fa per noi tutti, genitori, nonni, figli e anche congiunti d’ogni specie. Ecco perché la speranza che il luogo della diagnosi e della cura sia facilmente raggiungibile (e tempestivamente accessibile in una comunità così grande) non assomiglia in alcun modo ad un capriccio. Diventa anche un comprensibile bisogno psicologico, un’istanza sociale intesa al benessere emotivo di una città e del suo futuro.

Mai sottovalutare la dimensione emotiva di una mamma che tende al verde! Le parole e le locandine hanno inondato i vicoli della città, i sentieri dei media e le piazze del Web. La città ormai ospita, accanto a ragusani assopiti, tanti piccoli e amabili Hulk nel cuore di vetrine stupefatte. Sono autentici e inestimabili risvegli nel sentimento civile di una comunità. Sono semi di una politica dal basso che più alta non potrebbe essere. Risuonano come testimonianze intime e profonde, appelli accorati in uno sforzo personale, gratuito e tutt’altro che scontato, che ha l’energia di un bene contagioso nella sua variante più luminosa. Prorompente e inarrestabile. Tenace e però garbata. Ha lo stile, la grazia e l’eleganza di un felino.
Finalmente. Lo spirito ibleo è anche qui, soprattutto qui. Sul retro insospettabile di una cartolina illanguidita di Montalbano.

Non v’è una lineare attinenza, lo so. Ma io ho ancora in mente il dramma attuale di una donna forse lasciata troppo sola nel prendersi cura di un neonato nel cuore pulsante di un ospedale. Non c’entra. Ma l’immagine mi ricorda che la presenza delle mani rapide e vigili, di chi si deve prendere cura dei bambini, è irrinunciabile sin dall’origine delle cose che hanno una vita e un senso nel giardino degli eventi.
Oggi ho scelto di dare anche io un piccolo contributo, nell’eventualità che possa servire, facendo un appello animato (mica tanto) in un breve video con l’immagine simbolo di questo Spirito. Sopra e sotto di me.

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