PISTORIUS È DIVENTATO PARALITICO!!

Gent.mo direttore,

volevo chiederle un parere su un fatto per me estremamente vergognoso che la nostra assuefazione all’indecenza e alla volgarità fa passare sotto silenzio.

Mi riferisco al caso Pistorius. e non perché il caso mi interessi oltre l’umana pietà dovuta alla vittima, a meno che non si voglia aprire un’amara riflessione sull’ennesimo caso di femminicidio, e anche al probabile assassino, vittima anche lui delle sue ossessioni.

Mi riferisco ai cronisti dei vari  telegiornali che, puntuali, parlano del caso con la solita strana fissità e fissazione che ci prende davanti a casi di cronaca nera.

Pistorius è stato un mito , un esempio, un atleta simbolo di caparbietà e forza, un atleta che ha dimostrato che si può essere normali anche senza gambe. E ripeto sottolineato l’aggettivo normale.

Dopo la tragedia è diventato “l‘atleta paralitico”.

Non c’è passaggio televisivo in cui non si parli dell’omicidio commesso da Pistorius  e subito si aggiunge,  l’atleta paralitico.

Dopo avere fatto notare che naturalmente Pistorius non può definirsi un paralitico, se paralitico è chi è colpito da paralisi, e che lui le gambe, anche se con l’aiuto di protesi, le sa usare e anche troppo bene, le chiedo: c’è un collegamento tra l’invalidità di cui nessuno prima  pareva accorgersi se non per esaltare di contro la valenza dell’uomo, e l’essere assassino? Torniamo ad una visione  lombrosiana  della disabilità, dell’handcap, per cui chi commette un delitto è brutto e cattivo?

Ma esiste per i telegiornali un revisore di testi che non siano quelli di Striscia la notizia? O forse semplicemente ormai abbiamo imparato a passare sopra su tutto, a meno che non leda i personali interessi.

La saluto cordialmente, Lella Colombo

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