PIAZZA MATTEOTTI GREMITA PER MARIANO FERRO

Otto mila, con punte fino a dieci mila a metà comizio. Il candidato alla regione Sicilia, Mariano Ferro, “incanta” piazza Matteotti a Modica nel suo comizio, inneggiando alla libertà e al radicale cambiamento. Libertà nei contenuti perchè bisogna allontanare chi ha fatto del male a questa terra, radicale cambiamento perchè non è possibile assistere alla lenta agonia di questo territorio. “La vera rivoluzione – ha detto Ferro – inizia con la moneta siciliana, la lotta agli sprechi, il reddito per giovani disoccupati e casalinghe, carburante al costo di 70 centesimi al litro, controllo del territorio, attuazione dello Statuto per consolidare l’indipendenza economica della Sicilia”.
Sulle “parentele” politiche, Ferro è assai chiaro. “Ci hanno proposto un assessorato, quello dell’agricoltura, alla Regione. Tutti i partiti. Ma se siamo così scarsi, come dicono certi sondaggi commissionati da chi fa politica, come fanno ad avere paura di noi? Il problema, per loro, è che sono arrivati chi gli verrà a rompere le uova nel paniere. E solo grazie alla vostra, e dico vostra, voglia di ribellione che faremo grandi cose in nome della Sicilia e dei siciliani”.
L’agricoltura. Aziende ragusane che stanno per chiudere. Settore che dà il pane a migliaia di famiglie. “I nostri prodotti sono ottimi e sarebbero concorrenziali. Sono i prezzi, scaturiti dai costi, a non esserlo – ha tuonato Ferro dal palco – La nostra ricetta è meno burocrazia, più flessibilità, maggiori strumenti di gestione della crisi. Sono più le aziende agricole che chiudono, di quelle che nascono. In assoluto, l’agricoltura è il settore produttivo che ha il saldo negativo maggiore. E quando ci sono quei pochi che vogliono emergere, ci sono i costi che distruggono i bilanci delle aziende. Aiuti dalla politica? Manco a parlarne. Cosa vogliamo fare? Diamo un cambio a tutto o vogliamo cadere ancora dentro il burrone della mediocrità politica? Il 28 ottobre è tempo di cambiare – ha detto Ferro – e lo faremo solamente se lo vogliamo davvero”.
A fine comizio, Ferro ha avuto il modo di colloquiare con i presenti, molti dei quali hanno riferito a Ferro che il voto ai Forconi rappresenta il cambio generazionale tanto auspicato da tutti. La risposta di Ferro: “Ho tre figli – ha detto – e ho il dovere morale, da padre, di credere che i miei figli avranno un futuro migliore. Ad oggi, nessun politico ha garantito un futuro migliore ai miei e ai vostri figli. Rimbocchiamoci le maniche e mandiamo tutta questa gente a casa”.

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