PERMESSO DI RICERCA IDROCARBURI TRESAURO. RICHIESTA DI REVOCA

L’art. 6 comma 11 della Legge 9/1991 stabilisce che “ove sussistono gravi motivi attinenti al pregiudizio di situazioni di particolare valore ambientale o archeologico-monumentale, il permesso di ricerca può essere revocato su istanza di pubbliche amministrazioni o di associazioni di cittadini ai sensi dell’art. 2 della legge 7 agosto 1990 n. 241”.

La situazione richiamata nella norma suesposta si riscontra nelle aree comprese all’interno del permesso di ricerca Tresauro nel comune di Ragusa in quanto ricadenti in massima parte nel paesaggio locale 7 “Altipiano Ibleo” caratterizzato da campi chiusi da muretti a secco e presenza diffusa di carrubi, così come definito dal Piano Paesaggistico della Provincia di Ragusa recentemente adottato.

In considerazione del ruolo predominante ed insostituibile del carrubo nel paesaggio culturale ibleo, nonché dei muretti a secco testimonianza della trama storica dell’enfiteusi, per tale area è stato individuato dal Piano un livello di tutela 2 .

Tale livello di tutela individua le aree caratterizzate dalla presenza di una o più componenti qualificanti e relativi contesti e quadri paesaggistici. In tali aree sono vietati gli impianti per la produzione di energia ( tra cui ricade l’estrazione di idrocarburi), infrastrutture e impianti industriali, le varianti agli strumenti urbanistici comunali ivi compresa la realizzazione di insediamenti produttivi in deroga alle disposizioni di cui all’art. 22 l.r. 71/78, l’aperture di cave, i movimenti i terra e le trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici del tavolato ibleo.

Secondo gli indirizzi generali del piano paesaggistico relativi al paesaggio agrario (art. 14) il mantenimento degli agro-ecosistemi è volto a favorire una più elevata connettività ed integrazione ecologica degli habitat naturali, seminaturali ed antropizzati. Infatti la presenza negli agrosistemi estensivi di molte specie, sia di vertebrati che di invertebrati, è favorita oltre che dalla presenza delle stesse colture, dai cosiddetti diversificatori, rappresentati da siepi, cumuli di pietre, muretti a secco, arbusti ed alberi isolati, che aumentano l’eterogeneità ambientale, accentuano le caratteristiche ecotonali e potenziano la connettività ecologica dell’intero sistema perché consentono lo spostamento di molte specie animali attraverso ambienti ad esse non congeniali.

La protezione del sistema strutturante agricolo del tavolato ibleo, caratterizzato da muretti a secco e presenza diffusa del carrubo, rappresenta quindi non solo un elemento i identità culturale ma soprattutto il presidio dell’ecosistema.

Giova ricordare che a brevissima distanza dal pozzo Cammarana 1 insistono sia il paesaggio del Castello di Donnafugata che il torrente Petraro entrambi soggetti a livello di tutela 3 e che la Soprintendenza di Ragusa ha già bloccato la trivellazione di un nuovo pozzo non lontano dalla S.P. Ragusa-Marina di Ragusa in quanto ricadente nell’area soggetta a livello di tutela 2 e la realizzazione di parte di un oleodotto in quanto ricadente in un vincolo archeologico.

Alla luce di quanto descritto e degli interventi di tutela predisposti dalla Regione Siciliana con l’adozione del Piano Paesaggistico di Ragusa, Legambiente Comitato Regionale Siciliano ONLUS ai sensi dell’art. 6 comma 11 della Legge 9/1991 chiede la revoca del permesso di ricerca Tresauro e l’immediata chiusura del pozzo Cammarana 1.

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