PER UNA RIGENERAZIONE DEI PARTITI

 A Chianciaano, il 7, 8 e  9 settembre,  l’Udc lancia “Le primarie delle idee” tra i suoi iscritti, consapevole del fatto che le vecchie formule allontanano l’elettorato e e coloro che vivono il partito in prima persona.

La rigenerazione, il cambiamento di rotta alla base dell’incontro:l’Udc è consapevole del fatto che le vecchie formule non sono vincenti, che c’è uno scollamento tra i vertici e la base, tra chi sostiene Monti a spada tratta senza rendersi conto che la base è  alquanta stanca di provvedimenti, a volte necessari, ma anche troppo impopolari, ma che, comunque, colpiscono inesorabilmente “i soliti noti” della società civile..

La rigenerazione del partito dovrà fare i conti con la democrazia interna , problema , fra l’altro sentito in tutti i partiti. Le decisioni vengono per lo più prese dall’alto, e, a volte , non sono condivise.

La democrazia , alla base del rinnovamento, magari con la costituzione di piccoli parlamenti come ha proposto qualcuno nell’incontro di Palermo, sui temi e sui problemi. Il fenomeno Grillo, se pensiamo avviene attraverso una sorta di democrazia diretta, nelle piazze tra l’oratore e il pubblico, anche se rischia per lo più la demagogia. E’ esigenza della gente, della società civile di partecipare, e la partecipazione  è prioritaria in un partito.

Una volta i partiti, almeno quelli  in cui la libertà e la democrazie erano alla base del credo, erano luoghi di partecipazione, in cui si esercitava la dialettica, il dibattito, il pensiero dei singoli era linfa per il partito medesimo.

Oggi i partiti decidono tutto a Roma, senza lasciare spazio alla volontà decisionali dei territori: questo è negativo. La democrazia, quindi, alla base del rinnovamento e rigenerazione dei partiti e dell’Udc in questione. Inoltre, più decisioni nei territori, ratificati da Roma, e non viceversa. Questo assicurerebbe partecipazione e affettività nei confronti dei partiti.

 I leader sono importanti, e come gli intellettuali, sono indispensabili ad un progetto, di cui sono l’avanguardia, ma devono evitare di correre da soli, perdendo il collegamento con la base.

I partiti dovrebbero essere luoghi di dibattito su tutte le tematiche che riguardano il Paese, per un Progetto comune e condiviso, se si vuole parlare con la società civile, quindi luoghi di conoscenza, e non luoghi in cui spartire poltrone: non si assicura la crescita, e ciò  logora sia gli iscritti, sia gli elettori.

Essere credibili per un partito significa anche non accettare le cose come vengono proposte ed imposte. 

Diciamo che questa è la valigetta dei sogni, le utopie che dovrebbero diventare realtàd’altronde utopia e realtà devono procedere sempre insieme, altrimenti si rischia l’aridità e , quindi, la morte.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it