PER UNA CITTA’ A MISURA D’UOMO

Una città, a misura dei giovani, è una città che va incontro agli interessi, alle prospettive di questi. Ragusa deve fare i conti con la nuova generazione, che, purtroppo, è relegata agli incontri nelle piazzette, nei pub e nei luoghi di ritrovo, che sono gremiti di ragazzi e ragazze alla ricerca di qualcosa da fare. Se il tempo libero è un problema, lo sono ancor di più i Progetti per il futuro, che non fanno parte del mondo dei nuovi giovani, non avendo prospettive lavorative.

L’incontro di oggi, alla Scuola dello Sport, dell’Associazione Ypupolis, ha marcato questi aspetti che assillano la nuova generazione. La scuola viene incontro a queste esigenze della nuova generazione, l’università sta diventando un parcheggio per chi non trova lavoro, nella speranza che un futuro si potrà riservare, più roseo e concreto.

Ma si assiste sempre più da parte dei giovani a voler gettare la spugna, anche se gli interessi non mancano. Senza voler ampliare il discorso alle problematiche nazionali dell’occupazione, i nostri giovani , ragusani, iblei e siciliani, sono costretti a dover andare all’estero, Inghilterra, Australia,oggi,  Germania, e abbandonano la nostra terra. Ma che cosa può fare la nuova Amministrazione per questi? Certamente la valigetta dei sogni direbbe, lavoro, occupazione. Però il fatto di essere veri ed autentici, ci dice che la via non è semplice e piana, ma impervia. La nostra terra, la nostra città e territorio ibleo hanno una vocazione turistica e culturale. In questi settori bisogna guardare ed incidere. Lo diciamo da anni , ma pochi ci ascoltano!

Per quanto riguarda il tempo libero, sarebbe auspicabile che il futuro Comune organizzasse corsi di cinema, di teatro, o, magari , di pittura, di arte. Non è vero che di arte non si possa vivere, nel senso che la qualità di vita è direttamente collegata ad essa. Quante le scuole di teatro, con cui potere gestire i corsi, pensiamo alla Compagnia G.O.D.O.T:, pensiamo al centro Studi, al Centro Feliciano Rossitto, ai registi presenti in città. Per quanto riguarda la pittura, il cinema, si potrebbe avere una maggiore sensibilità nei confronti di questi. La cultura non serve a creare le immagini, ma a dare speranze e  spessore di vita. Gli interventi non sarebbero poi così invasivi. Diamo la possibilità alle Associazioni culturali, giovanili di fare attività negli edifici, che sono chiusi.

Creiamo un fondo per la cultura, valido, non a pioggia, ma mirato ai giovani di questo territorio.

Una città  a misura di giovani e d’uomo necessita proposte di spessore, e non solo per infrastrutture!

 La qualità di vita è un valore.      

 

 

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