PER BEN SETTE VOLTE IN SETTE GIORNI VIOLA GLI OBBLIGHI: ARRESTATO UN SORVEGLIATO SPECIALE

Prosegue l’azione di prevenzione e contrasto dei reati da parte dei Carabinieri della Compagnia di Vittoria i quali, nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dal Comandante Provinciale di Ragusa, hanno sorpreso nel tardo pomeriggio di ieri un sorvegliato speciale che, per l’ennesima volta, all’atto del controllo, non è stato trovato in casa.

L’uomo, in 7 giorni, dagli inizi di aprile, ha violato per ben 7 volte le prescrizioni a lui imposte, sono scattate così le manette per Giurdanella Marco, un pregiudicato vittoriese di 34 anni, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

L’uomo, tratto in arresto in base a quanto previsto dal decreto legislativo nr. 159 del 2011, il cosiddetto “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione”, ovverosia per aver violato gli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale che gli imponevano di restare in determinati orari nel territorio del Comune di Vittoria e, nello specifico, nella propria abitazione, è stato condotto presso la Caserma di Via Garibaldi dove, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari a disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott.ssa Valentina Botti, per i provvedimenti di competenza.

Sono tuttora in corso accertamenti da parte degli inquirenti per capire le ragioni per le quali il pregiudicato non si trovava presso il proprio domicilio nella località marittima a quell’ora della giornata: i Carabinieri, tra i compiti istituzionali, hanno anche quello di verificare quotidianamente che i soggetti destinatari di misure di prevenzione, ovvero a cui sono state concesse misure alternative alla detenzione carceraria, rispettino gli obblighi imposti dall’Autorità Giudiziaria.

In tal senso proseguiranno analoghi controlli, come quelli che hanno portato nei giorni scorsi all’arresto di un altro sorvegliato speciale, Vespertino Giovanni per lo stesso reato.

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