PD: RISCHIO PARENTOPOLI ALL’ATO

“Le dimissioni del giudice Severino Santiapichi e di Giovanni Lucifora dal collegio dei liquidatori dell’Ato ambiente Ragusa lasciano più di qualche dubbio. Non vorremmo che, dietro tutto questo, ci fosse la forzatura degli esponenti politici di alcune Amministrazioni comunali rispetto al rinnovo dei contratti co.co.pro. attivi già da due anni e in scadenza proprio in questi giorni”. E’ quanto afferma la segreteria cittadina del Pd di Ragusa con riferimento alla vicenda dell’Ato che, proprio in questi giorni, ha suscitato parecchie perplessità. I numerosi giovani, e non solo loro, appartenenti all’organismo cittadino sono indignati per la piega presa dalla situazione.

“Lucifora, in queste ultime ore, nel rilasciare una intervista ad una emittente televisiva – è spiegato in un documento del Pd di Ragusa – ha fatto riferimento proprio a tale delicata questione, che diventa ancora più indecente in tempi di antipolitica. Noi del Pd, anni fa, avevamo presentato una interrogazione al sindaco di Ragusa. E da quell’atto ispettivo, vogliamo ricordarlo, partì l’inchiesta della Guardia di Finanza sulle assunzioni all’Ato che culminò nel sequestro di carteggi e nello sviluppo di altre indagini. Quelle furono assunzioni clientelari e vergognose. Portate avanti dal cda di allora con un finto bando pubblico esposto sulla bacheca all’ingresso della sede Ato, nella zona industriale di Ragusa. Grazie a quell’espediente, la società d’ambito riuscì ad assumere parenti, collaboratori di onorevoli, fidanzate di assessori, figlie di segretari provinciali di partito e via dicendo per ben 24 mesi. Non vorremmo che qualcuno pensasse di sistemare in via definitiva questi “raccomandati” che hanno leso le aspettative di migliaia di disoccupati della nostra provincia. E non vorremmo, lo ribadiamo, che sia proprio questa la causa delle dimissioni di due indiscutibili amministratori come Santiapichi e Lucifora che, non a caso, hanno storto il naso di fronte a cotanta arroganza politica. Se tutto ciò fosse vero, saremmo davanti ad una enorme scorrettezza nei confronti dei nostri giovani disoccupati che, per partecipare ad un banale concorso, affrontano migliaia di chilometri. Mentre davanti a 19 assunzioni, la casta della politica, a Ragusa, non ha timore di infilare i propri parenti muovendosi di nascosto e pretendendo, adesso, addirittura l’assunzione definitiva. Ci siamo già messi in moto per acquisire i documenti dell’Ato. Pare che esista un deliberato che procede in tale direzione. Fatti i dovuti approfondimenti, interverremmo in modo incisivo sulla vicenda. Perché tali atteggiamenti non sono più tollerabili. Diritti uguali per tutti. E non privilegi. Questo è il motto del Pd. E seguendo questo motto andremo sino in fondo alla questione”.

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