PAVENTATA CHIUSURA COLACEM POZZALLO

 

Chiude lo stabilimento Colacem di Pozzallo ed il destino di 55 dipendenti è già segnato? Un fatto grave che sta passando completamente sotto silenzio e nessuno si prende la responsabilità di squarciare il velo dell’indifferenza a difesa di tante famiglie che rimarranno senza lavoro. L’azienda, causa la crisi di mercato, ha deciso la sospensione dell’attività del forno a ciclo continuo col ricorso alla cassa integrazione per poi riprendere non appena gli stoccaggi saranno svuotati. I 55 lavoratori temono però che questo sia l’inizio della fine, ovvero la chiusura definitiva. E’ assurdo che la questione passi sotto silenzio e chi è “deputato”, Sindaci, Deputazione e Sindacati, a fare qualcosa, non  fa nulla per evitare la morte dello stabilimento che peraltro è ubicato a pochi chilometri dal porto di Pozzallo quindi in una posizione strategica. Per questo motivo ho fatto richiesta al Sindaco di Modica e al Sindaco di Pozzallo, di attivarsi e mettere in campo iniziative utili e concrete per salvaguardare i posti di lavori, caldeggiando un immediato incontro tra la proprietà dello stabilimento, i Sindaci,  la deputazione e una rappresentanza dei lavoratori, per ascoltare le problematiche incontrate dall’Azienda e cercare insieme di trovare le giuste risposte alla problematica.   Peraltro la cassa integrazione e già stata attivata in passato ma  si è dimostrata gravosa per tutta l’economia, indotto compreso. E’ l’ennesimo colpo inferto ad un territorio già duramente provato dalla crisi ed in piena emergenza occupazionale; serve necessariamente una politica occupazionale e di salvaguardia delle attività  produttive che consenta di offrire prospettive a tante famiglie in difficoltà. Non si può assistere inermi  alla chiusura del cementificio, il  che rappresenterebbe, come detto, una altro drammatico fronte della pesante crisi occupazionale che sta interessando non solo Modica ma tutta la provincia di Ragusa  investita da una preoccupante desertificazione delle attività produttive e da una insostenibile precarizzazione per centinaia di lavoratori, in un contesto di grande recessione economica e sociale. Il pieno coinvolgimento delle Amministrazioni locali e regionali per realizzare piani di ricollocamento dei lavoratori , l’avvio di  progetti per lo sviluppo industriale locale, nonché una gestione  attenta della drammatica  dimissione e bonifica del sito sarebbe le strada da intraprendere subìto per salvaguardare i livelli occupazionali e nel contempo evitare che uno stabilimento come quello della zona industriale di Pozzallo sia cancellato con un colpo di spugna. 

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