PASTI CALDI DA DIETRO LE SBARRE

Sapori sprigionati dal luogo del buio a sostegno degli indigenti che in questi giorni hanno scelto la protesta permanente alla luce del sole, davanti a palazzo dell’Aquila a Ragusa. Solidarietà concreta proveniente dalla mensa della Casa circondariale di Ragusa, attraverso l’arrivo di cibo preparato da alcuni detenuti.

Un segnale concreto e di vicinanza che accomuna simbolicamente due realtà difficili.

“ Ci sembra un fatto significativo- ha detto Aurelio Guccione, presidente del Consorzio La città solidale – che chi lavora in carcere possa essere d’aiuto a chi vive un momento di difficoltà. Ma questa iniziativa non può e non vuole rappresentare una soluzione. Il problema, infatti, deve essere affrontato dalla politica attraverso atti concreti e non proclami”. 

La questione, scoppiata prima di capodanno, suggerisce la necessità di una risoluzione radicale nel sistema dell’assistenza sociale.

“Un sistema che deve integrare lo sviluppo economico con quello sociale- continua Guccione- dobbiamo, inoltre, distinguere, i veri poveri dai sussidiati di mestieri. Bisogna, cioè, dire basta all’assistenzialismo ed alle clientele politiche”.

 

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