PASQUA

Per i cristiani, la Pasqua non significa come per Pesach (la Pasqua Ebraica) ‘passare oltre’ riferito all’angelo della morte riguardo le case degli ebrei  per colpire solo i primogeniti  egiziani, ma passaggio dalla Morte alla Resurrezione riguardo Gesù Cristo e la morte dovuta al peccato alla resurrezione da questa per il sacrificio sulla croce. Infatti la Pasqua è anche detta di Resurrezione.
Rammento che un tempo sul calendario nelle feste veniva scritto tutto per esteso ad esempio nella fattispecie: Pasqua di Resurrezione di N.S.G.C. e la sigla che si incontrava spesso nelle varie festività  (anche  a Capodanno di cui non ho mai capito perché l’abbiano cambiata, ma era la Circoncisione di N.S.G.C), stava per  Nostro Signor Gesù Cristo.
La Pasqua è la festa più importante di tutto l’anno liturgico cattolico.  Come è noto la data è mobile (si cambia ogni anno) e si calcola con le efemeridi, ovvero la prima domenica dopo il primo plenilunio dell’equinozio di primavera. E se cade proprio di domenica? Allora si va alla domenica successiva.
Anche per la Pasqua cristiana ci sono otto giorni di liturgie speciali che  si fanno solo in occasione di questa ricorrenza.
Va tenuta in considerazione anche un’altra cosa: La preparazione che parte addirittura dal Mercoledì delle Ceneri  cioè la Quaresima, (che termina il giovedì Santo prima della Messa Vespertina), che  è un periodo di  preghiera e riflessione. Con la Domenica delle Palme che ricorda l’entrata di Gesù a Gerusalemme (Mt 21,1-11; Mc 11, 1-10; Lc 19, 29-44; Gv 12, 12-15) si comincia la Settimana Santa e si entra nel vivo della ricorrenza. Viene letto il racconto della Passione di Gesù.
Vengono coperti tutti i crocefissi e le pale d’altare con teli viola (colore penitenziale).
Il Giovedì  Santo, nella cattedrale, il vescovo celebra la Messa crismale dove consacra gli olii santi: Crisma (o olio della Confermazione e Ordine Sacro); Olio dei Catecumeni (olio per i battezzandi); Olio degli infermi (comunemente conosciuto come Olio Santo o dei Moribondi) e che serviranno durante l’anno nell’amministrazione dei Sacramenti cui sono destinati.
All’ora nona (3 pomeridiane)  del Giovedì Santo inizia il Triduo Pasquale con la Messa Vespertina o Coena Domini, e prosegue  con Adorazione Eucaristica fino a mezzanotte dopo di che  l’Eucaristia viene tolta dal Tabernacolo e tenuta in sacrestia, si spegne tutto e restano accese solo due candele.
Perché nel tardo pomeriggio? In memoria delle 24 ore del giorno che cominciano la sera al tramonto e finiscono a tramonto del giorno dopo.
Il Venerdì Santo ricorda la Passione e la morte di Gesù, si fanno letture del profeta Isaia e della Passione dal Vangelo di Giovanni. Dopo la liturgia della Parola c’è la solenne preghiera  per tutto il mondo e le elemosine per a Terra Santa. Si  distribuisce solo l’Eucaristia e poi si rimette via di nuovo. Passato mezzogiorno, si prepara la Croce col tema della sua Esaltazione e, dopo l’ora nona, rimane esposta al culto e si domanda la genuflessione come per l’Eucaristia. E’ previsto il precetto del digiuno e astinenza. Vengono cantati i famosi  Improperia (improperi, rimproveri) di cui ne metto qualche riga.
Improperia
Popule meus, quid feci tibi?
Aut in quo contristavi te
Responde mihi!
Quia eduxi te de terra Aegypti:
parasti Crucem Salvatori tuo.
Improperi
Popolo mio, che cosa ho fatto io per te?
Oppure ti ho offeso
Rispondimi!
Perché ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto
Preparasti la Croce per il tuo Salvatore
 Ma alla fine l’assemblea si scioglie con calma  e senza solennità.
Il Sabato Santo è aliturgico (senza Eucaristia), è un giorno di silenzio e meditazione. Gesù è nel sepolcro. Al tramonto comincia la PASQUA!
La liturgia si articola in quattro momenti:
·        Liturgia della Luce. Fuori dalla chiesa (che è rigorosamente al buio) si accende un falò che viene benedetto. Da questo si accende il cero pasquale, la Luce. Si entra in chiesa col cero alzato  acclamando con canti Cristo Luce e che termina al presbiterio; tutti  i fedeli accendono la propria candela al cero e la chiesa viene di nuovo illuminata.
·        Liturgia della  Parola. La lunga celebrazione  della parola parte dalla Creazione, Abramo, Mosè, ecc. sono sette letture per epoche che ricordano i grandi avvenimenti che poi si sono realizzati nella Pasqua. Al  Gloria si sciolgono le campane. Poi prosegue la liturgia della parola normale del Messale d’altare e con letture di s. Paolo.
·        Liturgia battesimale. si benedice l’acqua, vengono rinnovate le promesse battesimali e viene aspersa l’assemblea dei fedeli con  l’acqua appena benedetta. Quindi con la candela ricevono l’acqua lustrale e il fuoco purificatore.
·        La celebrazione Eucaristica con i riti di Comunione e che si conclude con: Andate in pace. Alleluja! Alleluja! Rendiamo grazie a Dio. Alleluja! Alleluja!
Per i Cristiani la Pasqua continua per tutta la settimana e termina la domenica in Albis dal latino Albis deponendis (deposti gli abiti bianchi) perché un  tempo per tutta la settimana si vestiva di bianco.
Concluderei con Joseph Ratzinger ne “In cammino verso Gesù Cristo” , San Paolo 2004.
“Con notevole frequenza udiamo citare Dostoievskij: “La bellezza ci salverà”. Ma il più delle volte si dimentica che il grande autore russo pensa alla bellezza redentiva di Cristo. Occorre imparare a “vedere” Cristo. Non basta conoscerlo semplicemente a parole: bisogna lasciarsi colpire dal dardo della bellezza paradossale: così avviene la vera conoscenza, attraverso l’incontro personale con la Bellezza della Verità che salva.”

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