PARTENARIATO ECONOMICO–SOCIALE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

Le Organizzazioni delle attività produttive di tutti i Settori Economici della Provincia di Ragusa (agricoltura, artigianato, commercio, industria e cooperazione) in pieno accordo con le Organizzazioni confederali dei Lavoratori (CGIL, CISL, UIL), costituitesi in Partenariato Economico-Sociale, hanno incontrato S.E. il Prefetto di Ragusa per rappresentare la  profonda preoccupazione per gli effetti che l’adozione del Piano Paesistico provinciale sta cagionando.

 

Le conseguenze deleterie che l’applicazione delle norme di salvaguardia, scaturenti dall’adozione del Piano, stanno provocando; La sospensione e la revoca delle  autorizzazioni, già rilasciate dalla Regione ad attività produttive, da parte della locale Soprintendenza; Il blocco delle procedure di concessione delle autorizzazioni edilizie da parte dei  Comuni, tenuti a tale misura dalla cogenza delle norme di salvaguardia; Il blocco delle attività connesse all’agricoltura ed alla zootecnia presenti sull’altopiano ibleo; Il blocco delle attività connesse alla riqualificazione dell’offerta turistica locale, peraltro fortemente sostenuta dalla Regione.

 

Inoltre considerato che il Piano Paesistico della Provincia di Ragusa, come ampiamente riportato dagli organi di stampa e ben noto a codesta Presidenza della Regione Sicilia, è stato presentato ed adottato con una inconsueta tempestività, tale da escludere una reale concertazione con gli Enti locali e con i Soggetti portatori di interessi diffusi; che con un norma tecnica, burocrati si sono sostituiti ai Soggetti competenti nell’attività di pianificazione territoriale di una intera provincia, in palese violazione delle norme vigenti e delle più elementari regole di condivisione e di buon governo del Territorio che caratterizzano da sempre  la Provincia di Ragusa; Che ne è scaturito un “Super Piano” il quale, oltre a censire i vincoli già esistenti e riportati nella stesura del  2004,  ha esteso le proprie valutazioni e sottoposto a vincoli nuove porzioni di territorio in cui la comunità iblea potrebbe far crescere le sue attività e constatato l’avvenuto raggiungimento del limite massimo di sopportazione causato dalla mortificazione del Territorio ibleo; chiede un incontro uirgente con la Presidenza della Regione sottolineando come tale momento si rende necessario, e non procrastinabile, al fine di meglio rappresentaree le problematiche sopra accennate e scongiurare danni irreversibili al tessuto produttivo e sociale della Provincia di Ragusa. (g.d.)

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