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Parrucchiera in oncologia, c’è convenzione con Asp. Ci scrive La Crisalide
19 Set 2017 10:37
I progressi scientifici riguardanti la diagnosi precoce, il miglioramento delle condizioni di vita, la disponibilità di trattamenti specifici sempre più efficaci portano oggi a considerare la malattia oncologica alla stessa stregua delle Malattie Croniche.
Se da una parte tutto ciò incoraggia chi si occupa specificatamente di trattamento medico, nello stesso tempo spinge a sottolineare sempre più la necessità di curare in modo particolare la qualità della vita dei pazienti oncologici, associando al buon livello dei servizi sanitari il supporto psico-sociale e riabilitativo.
La complessità degli aspetti che caratterizzano la patologia tumorale richiede un approccio globale e integrato alla condizione della donna operata al seno (ma anche con altre tipologie di tumori femminili), al fine di attivare le sue risorse positive e la fiducia in se stessa.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario utilizzare le strategie più adeguate per sostenere la donna nel suo percorso di superamento dell’evento traumatico, riprogettando positivamente il proprio futuro.
Questa, in definitiva, è la mission de La Crisalide ONLUS, associazione a sostegno della donna con tumore al seno, federata FAVO.
“Fra le tante aree che l’Associazione cura – spiega la Presidente Giuseppina Pavone – di particolare importanza è l’attenzione per gli aspetti socioassistenziali che contribuiscono ad affrontare con minore sofferenza psicologica le inevitabili conseguenze dei trattamenti specifici, per le quali è indispensabile che primo fra tutti lo Stato faccia la sua parte.
Per fare un esempio, sappiamo che alcuni trattamenti antitumorali possono causare la caduta dei capelli che, oltre a generare una sofferenza psicologica aggiuntiva, comporta un costo, anche oneroso e non sempre sostenibile per la persona malata, per l’acquisto di una parrucca. La qualità della vita, il ritorno al lavoro, la socialità del malato di cancro dipendono anche dalla parrucca che non può certo essere considerata un accessorio frivolo e superfluo, ma un vero e proprio presidio sanitario necessario! Purtroppo però gli interventi pubblici per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia da trattamenti antitumorali non sono disciplinati in modo uniforme da una normativa nazionale e le disposizioni regionali sono quanto mai diversificate e coprono il bisogno a macchia di leopardo. Solo poche regioni stanziano fondi a parziale o totale contributo per l’acquisto della parrucca: Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria, Basilicata, Marche, Trentino Alto-Adige, e recentemente la Puglia, ma con un’evidente disparità tra Nord e Sud del paese aggravata dalla eterogeneità dei criteri applicati per il rimborso che varia da regione a regione.
La Sicilia non ha ancora prodotto nulla a tal proposito; anche qui gli interventi, in genere a carico di Associazioni di volontariato o da Unità Operative Oncologiche ‘illuminate’, sono eterogenei e, spesso, limitati nel tempo.
A Ragusa è stata deliberata una consulenza annuale con un parrucchiere e con un’estetista che operano presso l’U.O. di Oncologia della locale ASP da gennaio 2017; entrambi hanno l’obbligo di fornire le risorse strumentali necessarie (parrucche e altro materiale).
L’intervento è stato attuato grazie al Progetto Obiettivo Linea progettuale 8.1 del PSN 2013.
La Crisalide attiverà prossimamente anche un proprio Servizio per le donne che ne hanno esigenza, ma che non sono degenti.
L’AIMAC (associazione italiana malati di cancro) sta conducendo un’indagine su tutto il territorio nazionale per rilevare tali disparità e promuovere azioni mirate a sensibilizzare gli Organi di Governo perché vengano omogeneizzati gli interventi ed erogate le necessarie prestazioni.
Ma è anche importante sapere che, per i tutti pazienti oncologici, indipendentemente dal luogo di residenza, la spesa per l’acquisto della parrucca in caso di alopecia per trattamenti antitumorali può essere detratta fiscalmente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi allegando idonea documentazione: l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010 ha chiarito che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili (detrazione Irpef del 19 per cento, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR) se serve a rimediare al danno estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni della vita quotidiana.
E’ un passo avanti, ma bisogna fare di più!”
*Giuseppina Pavone*
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