La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Parla Biagio Catalano, il pastore che ha acquistato la casa all’asta a Comiso
17 Set 2019 14:25
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa inviata dal pastore Biagio Catalano:
“Con riferimento alla notizia apparsa sugli organi di stampa, testate giornalistiche e tv locali, io sottoscritto Biagio Catalano, pastore della chiesa Parola della Grazia di Comiso, mi sento in dovere, anche al fine di tutelare la comunità da me rappresentata e i componenti tutti, di chiarire i fatti così come accaduti:
Premesso che la chiesa e il centro di socializzazione da me rappresentati hanno svolto e continuano a svolgere attività volte ad aiutare le persone in difficoltà tramite banco alimentare, vestiario, centro ascolto, ecc… e che questa vicenda non deve in alcun modo far dimenticare o sminuire l’ottimo lavoro sociale che tutt’ora viene realizzato,
Come è stato ribadito dagli organi di stampa, la procedura di aggiudicazione dell’immobile si è svolta nella piena legalità.
Smentisco invece la notizia secondo cui ero a conoscenza del nome del proprietario dell’immobile prima che avvenisse l’aggiudicazione, anche perché la prassi non lo permette.
Sono stato contattato dalla famiglia in questione pochi giorni dopo l’aggiudicazione e solo allora ho preso atto che si trattava di una famiglia che conoscevo e che da sempre la mia comunità ha aiutato.
Chiarisco che ad oggi non sono in possesso del decreto di trasferimento e quindi non posso disporre giuridicamente dell’immobile; allo stato attuale posso solo ritenermi disponibile a continuare a porgere il mio aiuto a questa famiglia come ho sempre fatto, ovviamente non travalicando i limiti della legalità.
Ribadisco inoltre che il mio silenzio agli appelli che gli interessati hanno posto anche mediante l’utilizzo degli organi di stampa, delle testate giornalistiche, delle tv locali e dei canali social, non è da intendersi come una chiusura o un accanimento ma è volto solo a un rispetto della legge, in quanto ogni richiesta da parte della famiglia in questione, pubblicata attraverso i mezzi sopra citati, con il procedimento in corso potrebbe anche configurare gli estremi del reato di turbativa d’asta, come sancito dal codice penale art. 353 e dalla sentenza n. 28.388 del 2017 Cassazione Penale, pertanto preferisco muovermi con molta cautela.
In qualità anche del ruolo che rivesto mi sento di lanciare un appello a tutela di tutte le parti coinvolte, di abbassare i riflettori, evitando finti buonismi e inutili insulti, in quanto ciò contribuirebbe solo ad impedire di trovare una soluzione legalmente possibile, alla quale si vuole arrivare”.
© Riproduzione riservata