Ovazioni e lunghi applausi al Castello di Donnafugata. È ancora straordinario successo per la Compagnia Godot che lo scorso fine settimana ha trionfato con I Giganti della Montagna di Pirandello

È ancora straordinario successo. La Compagnia G.o.D.o.T., inarrestabile, avanza a passo spedito con l’umiltà e la dedizione dell’impegno, l’orgoglio della fatica e la felicità di chi fa ciò in cui crede, continuando scelte ben determinate su testi impegnativi. Dopo la strepitosa accoglienza de L’Avaro di Molière, questo fine settimana è toccato a I Giganti della Montagna di Pirandello, un’altra nuova produzione all’’interno dell’11^ stagione di Palchi Diversi Estate al Castello. Il teatro quello profondo, insomma, che non intimorisce i talenti ragusani guidati da Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna, ma che anzi stimola il loro desiderio di fare di più, di spingersi oltre sempre con modestia e rispetto delle opere, degli autori e del pubblico. Il Castello di Donnafugata ha di nuovo vissuto la magia del grande spettacolo e dell’intensa interpretazione, di fronte a spettatori rapiti dalla scena e dalla intensità teatrale che tutti gli attori impegnati hanno mostrato, pur confrontandosi con un’opera non facile, come è tutta la drammaturgia pirandelliana.

I Giganti della Montagna è l’ultima opera, rimasta incompiuta, del premio Nobel per la letteratura: in essa è evidente il rivolgere lo sguardo a Shakespeare da parte di Pirandello per offrire un teatro che si fa onirico. I Giganti diventano così il potere, insensibile e sordo al richiamo dell’Arte e della Poesia, chiuso nella sua arroganza e presunzione. La Contessa Ilse, interpretata da una toccante Federica Bisegna, rappresenta la Poesia e il Teatro che vuole andare tra gli uomini anche a rischio di essere uccisa. Il Mago Cotrone, interpretato da un straordinario Vittorio Bonaccorso, è la purezza dell’Arte che in una dimensione fantastica vive di per sé oltre la realtà, lontano dagli uomini, perché mai potranno comprenderla. Gli applausi del pubblico, le ovazioni finali hanno solo rappresentato la conferma di un’interpretazione e di una regia eccezionali. E come ha scritto il cirtico Danilo Amione, sottolineando che tocca ai registi dare un senso compiuto all’opera di Pirandello rimasta incompiuta per la morte del genio agrigentino, prendendo in mano questo testamento spirituale ineguagliabile.


“La scelta, davvero geniale di Vittorio Bonaccorso è stata quella di accentuare il contrasto tra Arte e Vita – sottolinea il critico Amione – laddove l’eliminazione di questa dicotomia, a favore della prima, diventa essenziale per calarsi nella dimensione stessa dell’umano sentire. Il Mago Cotrone dice che bisogna andare oltre gli orli per toccare l’invisibile, che l’unico modo di arrivare alla realtà completa è allontanarsi da essa, guardandola, attraverso la fantasia, tutta intera, non nei i pezzi che siamo costretti a vivere quotidianamente. Poeta, filosofo, narratore, egli incarna la volontà di Pirandello a non arrendersi ad una vita priva di significato, votata soltanto alla mera sopravvivenza. E Bonaccorso, nel mettere in scena tutto ciò, punta sulla sospensione temporale ronconiana, sull’intensità del teatro espressionista, sui dialoghi serrati che dal quotidiano scivolano sui massimi sistemi che governano la nostra vita. La scalinata del Castello di Donnafugata è diventata per Vittorio Bonaccorso quello che l’ambiente ristretto del Piccolo Teatro fu per Strehler, l’occasione, cioè, di utilizzare un teatro in verticale in cui lo scendere e salire dai gradini diventa essenziale nell’acquisire il giusto ruolo della e nella messinscena. Bonaccorso ha così inventato quello che da oggi potremmo definire un Teatro capace di dare una ulteriore dimensione cinematografica ai movimenti di scena, con campi lunghi e lunghissimi in grado di regalare allo spettatore emozioni inedite, come quelle del finale, in cui la Contessa si allontana all’orizzonte con il suo bambino finalmente rinato nell’Arte”.


Plauso totale non solo per la regia immaginifica e visionaria di Bonaccorso e per la sua stessa interpretazione, per la Bisegna che ha curato anche i costumi, ma per tutto il cast composto da Giuseppe Arezzi, Alessio Barone, Emma Bracchitta, Rossella Colucci, Benedetta D’Amato, Federica Guglielmino, Sofia La Rosa, Alessandra Lelli, Francesco Piccitto, Lorenzo Pluchino. Mario Predoana, Maria Grazia Tavano, Mattia Zecchin e i piccoli Alfredo Gurrieri e Marco Cappuzzello.


L’11^ stagione di Palchi Diversi Estate al Castello continua dal 20 al 22 agosto con lo spettacolo “Con le ali dell’amore”, tratto da alcuni dei più bei sonetti d’amore di Shakespeare; poi dal 24 al 26 agosto sempre con I Giganti della Montagna e infine dal 27 al 29 agosto con il ritorno de L’Avaro di Molière. Orario spettacoli: 21.00. Sponsor di Palchi Diversi Estate al Castello sono Mediolanum (via Virgilio, 10 – Ragusa) e ARGO Software. A seguito delle restrizioni anti-Covid, i posti saranno numerati e limitati. Prevendita e prenotazioni presso MAISON GoDoT (Via Carducci, 265 – 273 Ragusa); solo prevendita presso Beddamatri (Via M. Coffa, 12 Ragusa); PARISI dal 1978 Gioielli e Ceramiche (Piazza Duca Degli Abruzzi, 2 Marina di Ragusa); Dimora del Carmine (Piazza Carmine, 17 Ragusa). Info: 339.3234452 – 338.4920769 – 327.7044022 – 328.2553313 info@compagniagodot.it. INGRESSO €.15 (Bambini €10)

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