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Open Arms: domani davanti al Gip di Ragusa l’udienza preliminare per la richiesta di invio a giudizio del comandante
03 Nov 2020 16:50
Si terra’ domani, davanti al Gip di Ragusa, l’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio di Marc Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier, rispettivamente comandante e capo missione della Open Arms, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e violenza privata. I fatti contestati dalla Procura risalgono al 15 marzo del 2018, quando il rimorchiatore della Ong soccorse al largo della Libia 218 persone che, dopo l’evacuazione urgente di una donna e di un neonato a Malta, furono fatte sbarcare nel porto di Pozzallo.
L’accusa contesta il mancato rispetto dell’indicazione da parte della Open Arms di permettere di terminare il soccorso alla guardia costiera libica, che aveva assunto il coordinamento dell’operazione Sar. L’Ong rifiuto’ sostenendo che la Libia non puo’ essere ritenuta un porto sicuro. Dopo lo sbarco a Pozzallo, indicato come porto sicuro dall’Italia, la Procura distrettuale di Catania ha apero un’inchiesta per violenza privata e associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina.
Il Gip del capoluogo etneo ha ritenuto di non ravvisare elementi idonei a contestare il legame associativo, ma ha ritenuto che “non poteva essere consentito alle Ong di creare autonomi corridoi umanitari al di fuori del controllo statuale e internazionale, forieri di situazioni critiche all’interno dei singoli paesi sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza”. Lasciando cosi’ l’ipotesi di accusa, per il comandante e la capo missione, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violenza privata.
Il fascicolo e’ stato cosi’ trasmesso per competenza alla Procura di Ragusa che ha chiesto il loro rinvio a giudizio. Open Arms, in una nota, ribadisce di “aver agito in quell’occasione, come in tutte quelle precedenti e successive, nel rispetto delle principali Convenzioni internazionali che regolano il soccorso in mare” auspicando che “questa udienza preliminare sia un’ulteriore occasione per ribadire le nostre ragioni e per riaffermare l’insindacabilita’ del diritto e della legge, nonche’ l’inviolabilita’ della nostra Costituzione democratica fondata sul rispetto dei diritti e della vita”.
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