ODIO GLI INDIFFERENTI

La Sicilia è un isola, è la nostra isola. E’ la terra dove siamo nati, è la terra che ci appartiene, e a lei le nostre vite sono e saranno sempre legate. Ci ha sempre dato amore e tutto ciò che molti di noi hanno saputo darle è stata indifferenza… Indifferenza quando la vediamo strangolata da un’intesa politico-mafiosa che la uccide lentamente da decenni, indifferenza quando la nostra Sicilia e il nostro popolo subiscono inermi, indifferenza quando siamo convinti che calare la testa sia semplicemente il miglior modo di tirare avanti.. 

Anche quando queste ingiustizie rubano il futuro a noi, cittadini del domani che un domani non possiamo nemmeno sognarlo, e alla nostra terra, ridotta a simbolo di violenza, guerra e malaffare.

Oggi si attenta alla nostra generazione in più e più modi. Il MUOS a Niscemi stronca le nostre vite e quelle dei nostri coetanei in giro per il mondo che lottano contro un sistema oppressivo o arrogante o che semplicemente si trovano in mezzo a guerre che certamente nè loro nè noi abbiamo voluto.

Il nostro stato, e dico nostro perchè almeno in teoria dovrebbe rappresentare le nostre esigenze, taglia in maniera esponenziale il nostro diritto ad un futuro: nel triennio 2009-2012 8 miliardi di tagli alla scuola pubblica già svalutata ed umiliata mentre la spesa militare nel 2011 è stata di 23 miliardi, dato che ancora una volta si preferisce la violenza alla promozione di una cultura di pace tramite la nostra istruzione.

Ed infine la Regione fa ricadere sulle nostre spalle gli sprechi di una irragionevole classe governante che non ha nessuna preoccupazione se non salvaguardarsi dai processi in cui è coinvolta. Da quest’anno si è deciso di ridurre i fondi per il trasporto pubblico da 222 milioni a 177 con conseguenze disastrose per la già complicata vita degli studenti pendolari.

Oggi, le centinaia di ragazzi che vivono a Pedalino o che da Comiso si spostano ogni giorno in altre città per poter frequentare il proprio istituto sono costretti ad affrontare una spesa media di 700 euro l’anno per permettersi semplicemente di andare a scuola, un diritto innegabile in una democrazia.

Ma la nostra Costituzione, all’articolo 3, non proclama forse l’eguaglianza di tutti i cittadini e non impegna la nostra Repubblica a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”?. Forse per qualcuno non siamo più persone, cittadini, ma semplicemente numeri da sfruttare e, all’occorrenza, utilissimi voti.

Viviamo in un periodo in cui il divario tra ricchi e poveri cresce in maniera drammatica e chi sta al governo dovrebbe trarne le conseguenze.

Chi subisce un ingiustizia, come accade oggi, prima o poi si risveglierà. Chi oggi è indifferente, domani non lo sarà più.

Noi abbiamo il dovere di agire da cittadini e ribellarci a questo stato di cose. Non rimarremo impassibili davanti a chi si permettere di rubarci tutto ciò che abbiamo: il nostro futuro e la nostra democrazia.

Risvegliamo le coscienze! Venerdì 12 Ottobre gli studenti di Comiso, come tanti altri in tutta Italia, scenderanno in piazza con un corteo che partirà dal Liceo Carducci in Via Roma alle ore 9 e si concluderà in Piazza Fonte Diana con una manifestazione a cui speriamo possa prendere parte chiunque come noi ha a cuore i propri diritti e li rivendica a gran voce.

 

 

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