OCCORRE UNA PROFONDA REVISIONE DEI REGOLAMENTI

Come è stato auspicato da molti, in primis dal vertice del civico consesso, è necessario mettere mano al regolamento per ottimizzare i lavori d’aula.

Come ha evidenziato il Presidente del Consiglio, occorre innanzitutto regolamentare i tempi riservati alle comunicazioni: i dieci minuti concessi risultano eccessivi commisurati alle due ore disponibili, perché, se tutti e trenta i consiglieri chiedono la parola, occorrerebbero 5 ore per dare libero sfogo a tutti gli interventi. In ogni caso è poi da esercitare un controllo, come più volte è emersa l’esigenza nella seduta, sui contenuti delle comunicazioni che, spesso, esulano da quelli che dovrebbero essere i temi opportuni di una comunicazione.

Le interrogazioni, sotto certi aspetti più interessanti delle comunicazioni, sono relegate nella parte finale della seduta consiliare, con punti all’ordine del giorno che non vedono i primi firmatari, con relatori assenti e con gli altri firmatari che, talvolta, sembrano non avere contezza di quello che hanno firmato.

In alcuni casi si tratta di interrogazioni presentate da oltre due mesi, alcune delle quali hanno avuto già risposta scritta, spesso oggetto di fatti e contingenze superati, molte delle quali potrebbero essere rese pubbliche, nelle domande e nelle risposte, attraverso il sito istituzionale del Comune, a cui ogni cittadino potrebbe accedere per avere il quadro dell’attività dell’amministrazione e dei consiglieri.

Nella prima seduta di Consiglio del mese di ottobre 2013, dedicata all’attività ispettiva, ben 10 interrogazioni erano state poste all’o.d.g., come da decisione assunta dalla conferenza dei capigruppo.

Protagonisti assoluti, in tutti i sensi della kermesse dedicata ai quesiti posti all’amministrazione i consiglieri del Partito Democratico, Giorgio Massari e Mario d’Asta, presentatori di ben sei delle dieci interrogazioni, tutte assai interessanti per comprendere aspetti diversi dell’attività amministrativa.

Tre punti dell’o.d.g sono stati rimandati per assenza del relatore, riguardavano quesiti su un progetto legato alla riduzione dello spreco alimentare, sulla mancata riconferma del Segretario Generale e sul ruolo delle Consulte.

La prima interrogazione, dei consiglieri Lo Destro, che era assente, Marino, La Porta e Chiavola aveva per oggetto la questione dei rifiuti in discarica e l’impianto di compostaggio: l’assessore Conti ha risposto con una disamina puntuale degli interventi, con specifica dei tempi e dell’osservanza rigorosa delle norme relative.

Particolarmente interessante e di attualità, alla luce anche dell’interessamento sulla questione della filiera delle costruzioni, in vista della discussione sull’argomento nel prossimo Consiglio, l’interrogazione di Maurizio Tumino sul rilascio delle concessioni edilizie in verde agricolo.

Nello scenario generale che vede la nuova amministrazione rivolta unicamente alla tutela e alla salvaguardia del paesaggio, con una ormai nota posizione di totale divieto di costruzioni su verde agricolo, eccezion fatta per i conduttori di aziende agricole e per costruzioni che devono servire unicamente al servizio del fondo, Maurizio Tumino chiede di conoscere gli intenti dell’amministrazione per tutte le pratiche inevase, il cui iter è ancora in corso, domandandosi se verranno revocate, auspicando chiarezza sulla questione, la stessa che viene chiesta dagli utenti smarriti davanti a situazioni strane e poco chiare.

Tumino ha manifestato chiaramente la sua posizione favorevole alla possibilità di soddisfare il diritto di quanti vogliono vivere in campagna, richiamando i pareri espressi in passato dai responsabili del settore urbanistica. La risposta dell’assessore competente, l’architetto Di Martino, è stata incentrata, con dovizia di particolari e di riferimenti di legge, sul principio costituzionale della prevalenza assoluta della tutela del paesaggio quale componente essenziale dell’ambiente, paesaggio inteso come bene culturale da salvaguardare a beneficio della collettività, la cui priorità assume valore gerarchico sulle altre scelte di pianificazione urbanistica.

Per Di Martino, che riprende in pieno la posizione del Movimento 5 Stelle e in particolare quanto citato nel programma elettorale del Sindaco, lo ius edificandi non è un diritto assoluto, non può essere esercitato senza la tutela del paesaggio e dell’ambiente. Dal mancato riferimento alla specifica domanda sulle pratiche inesitate, si evince che la posizione dell’amministrazione vuole essere rigida sull’argomento, attuando in toto i principi rivendicati in tema di urbanistica.

Una interrogazione di Giorgio Massari e Mario D’Asta era dedicata al ritardo dell’affidamento del servizio di “Centro Diurno per disabili intellettivi”, all’ANFASS, ha risposto, con dovizia di particolari, l’assessore Brafa che ha tenuto a precisare i termini i di una emergenza indipendente dalle volontà dell’Amministrazione e dell’assessorato, dovuta alla vacatio del settore dirigenziale competente.

Univoco, e sotto certi aspetti ineccepibile, lo stile delle risposte degli assessori che riportano il pedissequo ossequio alle leggi e ai regolamenti, con citazione di normative, pareri e date di provvedimenti che rendono intaccabili le risposte sotto l’aspetto formale e anche sostanziale.

E’ stato così anche per la risposta, data dall’assessore Di Martino, all’interrogazione di Massari e D’Asta per la mancata predisposizione della variante al PRG a seguito della decadenza dei vincoli.

Solamente la risposta dell’assessore Iannucci in merito all’interrogazione di Sonia Migliore relativamente al servizio di accompagnamento ai cimiteri e all’affidamento dello steso servizio ha ottenuto la piena soddisfazione dell’interrogante che ha espresso il plauso per l’onestà intellettuale del relatore che, evidentemente, ha convenuto sui limiti e sulle criticità dei provvedimenti adottati.

Abbiamo lasciato per ultima l’interrogazione di Giorgio Massari, cofirmatario il collega di partito D’Asta, in merito all’orientamento dell’amministrazione per le politiche culturali.

Designato come relatore il Sindaco, in quanto detentore della delega alla data dell’interrogazione, ha però risposto l’assessore, ora competente, Stefania Campo.

In occasione della presentazione dell’interrogazione, avevamo avuto modo di parlare della stessa come di un documento che, per la sua completezza e per la sua incisività che scaturivano dalle argomentazioni addotte e dagli stringenti interrogativi, era riduttivo ridurre al rango di semplice interpellanza.

Si parlava di interdipendenza tra cultura, sviluppo e democrazia, si parlava del ruolo, caratterizzante la vita amministrativa, introdotto dall’assessore romano Nicolini, di cultura, beni culturali e spettacolo inteso come espressione culturale, si parlava  del settore culturale come espressione economica e produttiva che poteva concorrere all’incremento del PIL, tramite la creazione di valore aggiunto e occupazione.

Una risposta non all’altezza della interrogazione, che ha lasciato deluso, per primo, il consigliere interrogante, che non ha ritenuto soddisfacenti i contenuti della risposta in ordine alla chiarezza dei programmi che si vogliono intraprendere e sulle idee culturali che informeranno l’attività dell’assessorato, anche in ordine alla consapevolezza di dover dare conto alle esigenze di sviluppo.

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