“NUOVA” E “VECCHIA” POLITICA

Il “nuovo” e “vecchio” sono due momenti essenziali nella vita, nella letteratura, nella società, nella politica. Però, non sempre il nuovo è migliore del vecchio. E’ il confronto,il dialogo che permette una crescita in tutti i campi, dal generazionale, al letterario, al politico, al culturale.

Dante è uno scrittore medievale, ma quanto di moderno, nuovo, attuale in lui. Così è anche nella politica. Tutti contrastiamo la vecchia politica, la politica della Prima Repubblica, ma la seconda è stata migliore o peggiore? Il “nuovo” Renzi è meglio di Bersani ,ad esempio? I rappresentanti della nuova politica sono migliori,in quanto nuovi? Qui sta il problema!!

Per esempio, la capacità di ascolto, che c’era nella vecchia politica, da Berlinguer alla Balena Bianca, dalla sinistra alla destra, manca alla nuova politica, ai politici di oggi. Allora, l’ascolto, che era una prerogativa della vecchia politica,in quanto “vecchia” si deve calpestare? La partecipazione che nella vecchia politica era prioritaria, in quanto vecchia si deve abolire?

Ecco che veniamo al nostro discorso: il dialogo tra vecchia politica e la nuova la via d’uscita, oggi, all’essere cittadini partecipi, la democrazia e lo spazio alle idee e pensieri dei singoli, le proposte fattive sono e devono essere le prerogative alla nuova politica, che non sarà fatta dai consueti simboli dei partiti, ma di persone che partecipano al Bene Comune di una società allo sbando.

Se alla politica si applicasse quello che Papa Francesco sta mettendo in essere con la Chiesa, il ritorno alla semplicità, al francescanesimo, alla persona e alla dignità probabilmente tutto andrebbe meglio. Dice bene il Papa che bisogna fare politica, ma in modo diretto, magari mediato,più umano e meno di potere precostituito. Meno tesi e più ascolto nelle Assemblee  ,più dibattito e meno discorsi precostituiti, più confronto in breve tra persone.

Fare politica in modo nuovo deve contenere tutto questo. Se ciò avvenisse,il governo ,ad esempio, si confronterebbe sulle leggi, sulle proposte, sulla politica dei contenuti, al di là da dove provengano,destra, centro, sinistra., le proposte.

Si auspica meno arroganza, meno sopraffazione, più dignità dell’uomo e della persona al centro del dibattito politico.

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