NUOVA COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA MALATA

Evocare la piazza arruolando le sue fedelissime Santanchè e Brambilla per manifestare contro i giudici è l’epilogo di una politica tutta discese ed arrampicate sulla carta costituzionale. Il presidente del consiglio ha giurato fedeltà alla Costituzione e non può permettersi di manifestare contro  un organismo dello stato a cui ha giurato fedeltà.  I buoni samaritani della sua cordata gli hanno fatto fare rapidamente marcia indietro  per la gravità eversiva del progetto. Questo  segue l’altro ambizioso  progetto   di presentarsi  come presidente eletto dalla “stragrande maggioranza degli italiani” in una nazione che non è una repubblica presidenziale aggirando ,di fatto, questo piccolo ostacolo, grazie al suo nome inserito nel simbolo del partito sulle schede elettorali.

Inoltre  il suo alleato più fedele è la lega nord, che non riconosce il tricolore e che per la questione di Adro  ha obbligato  Il presidente Napolitano a prendere posizione. E poi l’offesa continua all’intelligenza dei suoi  fedelissimi, che,  in tutti i programmi televisivi e sui giornali continuano a ripetere, come un mantra, dell’accanimento dei giudici comunisti e dei tanti processi  da cui è stato assolto!  Il processo Mills si è concluso con una condanna per il  corrotto e con la prescrizione del  reato per il corruttore, non con una assoluzione.

L’ultima turpe vicenda della sventurata minorenne  apre scenari  a probabili reati che lasciano ampi margini a dubbi sull’integrità morale e psichica del settantaseienne presidente. Inoltre, tanta arroganza fondata su una maggioranza acquisita grazie ad un legge  elettorale definita porcata già dal suo ideatore (il leghista Calderoli) e ad  un premio di maggioranza ancora più vergognoso, non mi pare che abbia i crismi della legalità, anzi, è la madre di tutti i mali. Dulcis in fundo l’irrisolto conflitto di interesse e le dichiarazioni della  moglie che lo descrive come  una persona malata che ha bisogno di comprensione. Di fronte a questa deriva morale e culturale in cui il berlusconismo ha trascinato la nazione, scardinando il rispetto delle regole e dei valori condivisi, fondanti per qualsiasi paese democratico occidentale , occorrono risposte forti.

Non è più il tempo di proporre alleanze strategiche , piuttosto di ripartire da regole certe e valori condivisi. Una risposta potrebbe venire da una NUOVA COSTITUENTE che a larghissima maggioranza, riporti la nazione a confrontarsi con il paese reale,e non occuparsi un giorno si e l’altro pure dei personalissimi problemi del presidente del consiglio. A coloro che vogliono sminuire la proposta  definendola  una ammucchiata, bisogna dire che le regole per essere condivise devono avere il consenso ed il riconoscimento di tutti coloro che poi devono rispettarle, è implicito, quindi,  che la partecipazione deve essere la più ampia possibile.

Una solida democrazia garantisce la legalità e la libertà dei cittadini di essere governati  da una maggioranza reale, eletta democraticamente  e non nominata da una  ristretta oligarchia. Per concludere , l’oltraggio che è stato fatto nei confronti della dignità della  donna,  riguarda tutta la nazione, parlarne in altri termini è riduttivo oltre che incostituzionale perché  viola l’art. 3.

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