Nove miliardi di metri cubi all’anno di acque depurate utilizzabili. Secondo Utilitalia è la strada per aiutare la crisi idrica in agricoltura

A Scicli un impianto pilota per riutilizzare le acque reflue al servizio dell’agricoltura è già realizzato. Lo sta sperimentando, nell’impianto di depurazione centralizzato di contrada Piano Conti di proprietà del Comune, l’Università di Catania, con la sua facoltà di agraria. Da Vittoria chiedono notizie su come abbia agito l’ente sciclitano in vista di una sperimentazione analoga tutta da “costruire” nella realtà. Un piano di intervento sul riutilizzo delle acque reflue, quello in atto nella città di Montalbano, che l’ha portata a collaborare con la dirimpettaia città di Tunisi dove da anni si sta sperimentando il riutilizzo delle acque reflue per fini irrigui. E’ il progetto Tresor Italia-Tunisia che, con questo particolare sistema di fitodepurazione, è il primo in Europa.

Oggi la siccità è critica e si cercano vie alternative per fronteggiare l’emergenza.

Ed allora è più logico dar defluire le acque reflue verso il mare o è più utile che vengano depurate e e riutilizzate per fini irrigui. A Scicli questa procedura si sta sperimentando da alcuni anni con la collaborazione attiva della facoltà di agraria dell’Università di Catania e con la sperimentazione sul campo dell’istituto agrario di Modica. L’utilizzo delle acque reflue depurate per fini irrigui è una priorità a portata di mano anche se, al momento, secondo i dati di Utilitalia viene sfruttato solo il 5 per cento del potenziale. Per l’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, in tutta Italia sono in funzione solo 79 impianti per la produzione di acque di riuso. “Di questi solo 16 sono dotati di una rete che permette la distribuzione e l’utilizzo dell’acqua raffinata per l’irrigazione dei campi. Sono cifre molto basse – spiegano i ricercatori – in Italia ci sono 7.781 impianti di depurazione dotati di un sistema di trattamento avanzato che si potrebbero potenziare per renderli idonei alla produzione di acqua per il riuso. Se questi progetti dovessero andare in porto, s’incrementerebbe in modo significativo la percentuale di acque reflue utilizzate in agricoltura. Il riutilizzo rappresenta una misura virtuosa, immediata e senza costi dal potenziale enorme”. Intanto il prossimo 11 luglio, con circuito on-line dalle 9 alle 13, verrà presentato il rapporto  SNPA “Il clima in Italia nel 2023” che permetterà di conoscere gli elementi che hanno caratterizzato il clima nel corso del 2023 e la variazione del clima negli ultimi decenni tenendo conto delle variabili idro-meteo-climatiche.

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