NON STARE SERENO

 

Il capo del governo che svolge freneticamente il suo ruolo tralasciando in una certa misura anche quella di segretario del suo partito, in atto si trova in una posizione di certo poco serena. Non appena eletto e, comunque, dopo poco tempo si interruppero i rapporti con la parte sinistra del suo partito e i sindacati per la prima volta furono criticati per certe loro posizioni dal nei segretario. Si intraprese un discorso di confronto con la Confindustria e si diede per superata la disciplina dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, ritenuta fino ad allora per come impensabile.

Per poter rottamare e asfaltare pensieri e personaggi del suo stesso partito si sono verificate delle scissioni e contrasti molto chiari e netti. Fino ad un addietro non era pensabile che il sistema politico e partitico potesse trasformarsi in modo così netto da poterlo in via definitiva travolgerlo.

Nel referendum di ottobre Renzi si adopera per le riforme costituzionali che ritiene talmente importanti che in caso di risultato contrario a quello favorevole ha dichiarato che si metterà da parte la sciando ovviamente ad altri il potere di governare. Ma il risultato più eclatante che magari pur con la sua innegabile intuizione politica non aveva previsto potrà essere determinato dall’Italicum  per una molteplice serie di ragioni. I pentastellati hanno vinto in molti comuni, ma le vittorie che hanno fatto traballare il vaso sono quelle di Torino e di Roma. E non solo. Stando ai sondaggi il Movimento 5 stelle potrebbe addirittura superare il pd e se la legge elettorale dovesse passare indenne dall’esame dei giudici costituzionali, previsto nel mese di ottobre, quel Movimento si troverebbe nelle condizioni di nutrire buona speranza per vincere e di aver bisogno di alleati per governare. Non è da dimenticare che alleati non ne hanno mai voluto. Basti ricordare l’offerta collaborativa di Bersani che pur accettando inserire nel suo programma le principali richieste dei pentastellati ciò non ostante ebbe un rifiuto netto e preciso.

Né, d’altra parte, può essere tenuto nel nulla l’invito  di Alfano di poter modificare in una certa misura l’attuale schema dell’Italicum che consentirebbe a la sera stessa delle elezioni a chi ottiene più voti di governare dal giorno successivo.

Queste ultime elezioni comunali hanno dimostrato in maniera chiara che le divisioni interne del pd hanno di molto influito sui risultati anche per mancanza di unitarietà d’azione politica del centro destra ha di molto influito nell’elevazione del consenso popolare nei confronti dei pentastellati.

Renzi non è di certo uno sprovveduto e più degli altri ha di certo acquisito una buna esperienza che gli suggerisce che governare un paese anche, se non essenzialmente, nel doveroso rispetto dei parametri europei   non è impresa di poco conto. Il sia pur minimo aumento della crescita economica dopo anni di costante e continua recessione è ancora un evento che di poco ha influito sulla vita quotidiana dell’italiano medio che appare sempre più sbandato e privo di chiari principi cui fare riferimento nella vita di ogni giorno.

Politicus

 

 

 

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