Non solo San Martino: oggi è anche la “festa dei cornuti” e dei single

L’11 novembre è una data sospesa tra religione, folclore e ironia popolare. Una ricorrenza che unisce la carità di San Martino, una delle figure più amate della cristianità, a tradizioni contadine, feste del vino nuovo, proverbi e, curiosamente, alla “festa dei cornuti”, espressione dell’anima più giocosa e irriverente della cultura italiana e dei single.

Martino era un soldato romano del IV secolo. La sua storia più celebre risale a una notte gelida, quando, alle porte di Amiens, incontrò un povero infreddolito. Senza esitare, tagliò il suo mantello militare in due con la spada e ne donò metà al mendicante.
La leggenda narra che quella stessa notte Cristo gli apparve in sogno indossando il mezzo mantello, ringraziandolo per il gesto di misericordia.

Fu questo episodio a trasformare un soldato in Santo, simbolo di condivisione, generosità e attenzione agli ultimi.
Non a caso l’11 novembre è stato per secoli anche il giorno in cui i signori esigevano gli affitti dai contadini, secondo l’antico “capodanno agricolo”. Un passaggio che segnava la fine dell’anno rurale e l’inizio della stagione del vino nuovo.

Il miracolo della carità si intreccia anche con il clima. Secondo la tradizione popolare, l’11 novembre arriva sempre un periodo di bel tempo, una breve pausa dal freddo: la celebre “estate di San Martino”. Un proverbio lo ricorda così: “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino.”

Per i contadini era il momento perfetto per aprire le botti e assaggiare il vino appena fermentato. Accanto alla solennità religiosa esiste un lato più ironico, e talvolta satirico, legato all’11 novembre: la cosiddetta “festa dei cornuti”, presente in diverse zone d’Italia, in particolare nel Lazio.

L’origine è probabilmente pagana, collegata alle figure maschili con attributi cornuti delle antiche cerimonie dionisiache o agresti. Nei secoli si è trasformata in una festa che scherza sull’infedeltà, celebrando, più per ridere che per deridere, i mariti traditi reali o presunti, ribaltando il dramma in una caricatura collettiva.

Si dice che l’11 novembre è la “festa dei cornuti” perché: è il giorno delle antiche fiere degli animali con le corna; deriva da culti agrari e pagani in cui le corna erano simbolo di fertilità; nel Medioevo esistevano parate satiriche con confraternite denominate “dei cornuti”; il vino nuovo favoriva tradizioni di scherzo e rovesciamento sociale; la cultura popolare ha conservato il lato ironico legato all’infedeltà.

Oggi l’11 novembre non è solo il giorno di San Martino, delle frittelle, del vino nuovo e delle antiche usanze popolari: è anche il Single’s Day, una ricorrenza moderna che celebra l’amore per sé stessi. Nata come risposta ironica a San Valentino per chi non ha un partner, questa giornata si è trasformata in un invito al benessere personale e al lasciar andare ciò che appartiene al passato.

In molte zone dell’isola l’11 novembre è il giorno in cui si aprono le botti nelle cantine, si assaggia il vino dell’anno e si organizzano piccole feste familiari con la degustazione delle classiche frittelle di San Martino.

Le frittelle dell’11 novembre sono particolarmente diffuse. La tradizione vuole che l’impasto venga preparato in mattinata, lasciato lievitare e fritto nel pomeriggio, quando si aprono le botti del vino novello. Gli ingredienti più tipici nel ragusano sono:

  • Farina 00 o mista (talvolta un po’ di semola rimacinata)
  • Lievito di birra
  • Acqua tiepida
  • Un pizzico di sale
  • Zucchero e cannella per guarnire
  • Facoltativi molto diffusi: noci, uvetta e semi di finocchio. Qualcuno aggiunge patata lessa schiacciata, per rendere le frittelle più morbide e gonfie.
    La foto a corredo di questo articolo è generata con l’intelligenza artificiale.

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