NON IN NOME NOSTRO

Si è tenuta, nella sede del Secondo Circolo del PD di Ragusa, la conferenza stampa indetta da Mimmo Barone, segretario del Circolo, Giorgio Massari, consigliere comunale che ha registrato la presenza di Gianni Battaglia segretario dell’Unione comunale del Pd di Ragusa. Una conferenza per rappresentare un profondo dissenso, per una serie di episodi accaduti al Consiglio Comunale di Ragusa nei giorni scorsi.

Una conferenza stampa convocata a seguito di una precisa segnalazione fatta dal consigliere comunale Giorgio Massari dopo una serie di episodi accaduti all’interno del Consiglio Comunale.

Barone è partito dalla constatazione che la maggioranza bulgara della Giunta Piccitto si è del tutto sfaldata ed ha sottolineato che “stranamente” si formano maggioranze anomale, a seconda della necessità.

 Il M5S non potendo contare sul sostegno di tutti i propri consiglieri si ritrova a votare con consiglieri che provengono dall’opposizione (Gruppo Insieme e anche esponenti del PD).  Secondo l’avv. Barone – «Una strana maggioranza, trasversale, decide, su questioni sostanziali che riguardano la città, con maggioranze che sono prive di trasparenza. Il segretario del Circolo, ha concluso con una chiara richiesta, che ha ribadito essere a titolo personale, quella delle dimissioni del nuovo capo gruppo, Mario D’Asta rilevando che in ragione di quanto sta accadendo non è idoneo a ricoprire tale ruolo. Ruolo, tra l’altro ha assunto con una forzatura che vedeva una parte consistente del Partito contraria. Il comportamento di D’Asta, annacqua l’immagine del partito di governo, ispirato a criteri di trasparenza ed anche per la vicenda della Bandiera Blu che, come tutti sanno, ha determinato una situazione alquanto imbarazzante per il nostro Partito.

Giorgio Massari, si è soffermato su alcuni episodi che necessitano di una profonda analisi politica: l’elezione del Presidente del Consiglio, l’approvazione del nuovo regolamento IUC, l’adozione degli adempimenti di legge per il servizio idrico integrato, l’approvazione del Piano di utilizzo della tassa di soggiorno. Episodi, nel corso dei quali, secondo il consigliere Massari, è venuta fuori che una maggioranza ora ridotta a 15 consiglieri, con il soccorso delle opposizioni e con una parte del PD, approva atti deliberativi di fondamentale importanza. per la città

Il sen. Gianni Battaglia è stato molto chiaro nella sua esposizione dei fatti, sottolineando, come chi lo aveva preceduto, la profonda preoccupazione per gli episodi che stanno interessando il Consiglio Comunale di Ragusa.

Nella città di Ragusa c’è una anomalia di fondo: una forza politica, il M5S, di appena il 9,62%, alle elezioni amministrative, si è arrogato il diritto di governare muscolarmente la città. Impegnandosi a non fare alleanza con nessuno; che gli assessori sarebbero stati quelli scelti dai propri elettori attraverso la valutazione dei curricula, che mai avrebbero permesso cumuli di incarichi e che il programma sarebbe stato quello proposto, in campagna elettorale, senza accordi o mediazioni. Oggi, nonostante il M5S indichi il Sindaco, il vice Sindaco, tutti gli assessori, il presidente e il vice presidente del consiglio comunale, tutti i presidenti di commissione consiliare, tranne quella della Commissione trasparenza che per statuto deve esser e affidata all’opposizione, è imploso.  Quello cui assistiamo è tutt’altra cosa, rispetto alle promesse fatte. Sono nate alleanze politiche di coalizione e poi, sono state rotte, sono stati sostituiti quattro assessori su sei, sono stati nominati assessori che svolgono anche la funzione di consigliere comunale.  È evidente l’incapacità di saper governare una città complessa come Ragusa. Ora che la vera natura del M5S è nota agli elettori, così come l’incapacità a governare, insieme al fatto che non dispongono più di una maggioranza consiliare e quindi, finalmente, l’anomalia potrebbe essere positivamente superata, il PD, una parte di esso, anziché guidare l’opposizione costruendo e prospettando una valida alternativa di governo si caratterizza per un inutile e dannoso sostegno che finisce con l’apparire inequivocabilmente consociativo.   Il consiglio comunale appare come un organismo eterodiretto e caratterizzato da improvvisate maggioranze di comodo, improntate sullo scambio.

Il Movimento 5 Stelle può decidere di venire meno al patto con gli elettori e di questo ne dovranno presto renderne conto ai propri elettori, ma i due consiglieri comunali del PD, D’Asta e Chiavola,   non possono assolutamente,  percorrere pratiche consociative, pratiche di soccorso, peraltro recitando ruoli di secondo piano. Se vogliono prestarsi a questi giochi lo facciano in nome e per conto proprio, senza coinvolgere il Partito.

 

 

 

 

 

 

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