È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Non azzardatevi ad affogare…perchè i bagnini non potranno fare la respirazione bocca a bocca
13 Mag 2020 17:44
Ammesso che quest’anno riusciremo ad andare al mare (cosa a cui molti stanno pensando di riuniciare viste le misure scoraggianti), state attenti a non affogare: perchè i bagnigni non potranno effettuare la respirazione bocca a bocca. E se vi sembra una bufala, invece sappiate che non lo è. I bagnini potranno valutare il respiro solo guardando il torace del malcapitato.
Questa l’assurda e preoccupante prescrizione presente nei protocolli sulla balneazione dell’Inail. Come a dire: puoi anche morire, l’importante è che non sia per il Covid-19. E francamente, adesso ci sembra che si stia esagerando, tanto da non riuscire a capire neanche quale sia il limite al buonsenso.
Scorrendo il “Documento tecnico sull’analisi di rischio e le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia”, siamo arrivati al paragrafo “MISURE SPECIFICHE PER I LAVORATORI”.
Qui, infatti si dice che sarà necessario attenersi alle “raccomandazioni impartite dall’Italian Resuscitation Council (IRC), nonché dall’European Resuscitation Council (ERC)” nell’esecuzione della rianimazione cardiopolmonare sulle vittime di arresto cardiaco:
“In attesa di nuove evidenze scientifiche, si raccomanda di valutare il respiro soltanto guardando il torace della vittima alla ricerca di attività respiratoria normale, ma senza avvicinare il proprio volto a quello della vittima e di eseguire le sole compressioni (senza ventilazioni) con le modalità riportate nelle linee guida. Se disponibile un DAE utilizzarlo seguendo la procedura standard di defibrillazione meccanica”.
Che in parole povere significa che per non rischiare di infettarti col coronavirus, meglio morire con l’infarto in corso.
Non bastavano le barriere di plexiglass a rendere orribili ristoranti e spiagge. Adesso, però, ci sembra che si stia veramente esagerando, soprattutto quando alcune misure vengono scritte non rispettando la coerenza sul piano razionale.
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