NO ALLA CHIUSURA DEL LICEO LINGUISTICO PROVINCIALE KENNEDY

Dopo la delibera del 5 novembre u.s. adottata dal Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Ragusa, avvocato Giovanni Scarso, che prevede la chiusura definitiva del Liceo Linguistico Paritario J.F.Kennedy di Ispica a decorrere dall’anno scolastico 2013 -2014, non si è fatto attendere l’accorato appello di docenti, studenti e famiglie che ritengono assolutamente ingiustificato un provvedimento così categorico, ritenendolo, tra l’altro, frutto di una decisione unilaterale e assunta senza nessun confronto, posto che la figura del Commissario è organo straordinario chiamato a gestire l’ordinario e non democraticamente eletto. La soppressione di un istituto è una materia molto delicata che non può essere sottratta al dibattito democratico nonchè all’interlocuzione con il mondo della scuola e dell’intera collettività di riferimento, negando ai protagonisti il diritto di partecipare alle scelte che riguardano sia il loro futuro che quello della stessa scuola. E’ quanto chiedono i firmatari dell’appello, cioè la possibilità di ridiscutere il provvedimento, evitandone l’esecutività, demandando la decisione ai rappresentanti del territorio, democraticamente eletti, una volta rimodulate le province. Aggiungono, poi, che le ragioni che avrebbero determinato l’adozione di tal provvedimento di chiusura dell’istituto sono poco rilevanti poichè il contenimento della spesa, che motiva la scelta assunta, in realtà sarebbe del tutto irrisorio in quanto i locali dove è ubicata la scuola sono ceduti gratuitamente dal Comune di Ispica, mentre il personale, per la maggior parte, risulta essere dipendente a tempo indeterminato della Provincia e quindi, anche chiudendo la scuola, continuerà a gravare economicamente sul bilancio provinciale senza tuttavia conferire la prestazione che ne ha determinato l’assunzione. Ma ciò che ritengono ancora più grave è che dare attuazione alla delibera comporterebbe la morte di un importante Istituto che da 35 anni ha formato e forma centinaia di alunni e la penalizzazione di un’intera collettività. Infine i firmatari di questo appello sono assolutamente convinti che il risparmio, che comunque ritengono essere irrisorio, non può essere conseguito a scapito della cultura e che i valori di una società democratica, capace di garantire i diritti individuali e collettivi, vanno sempre ribaditi e salvaguardati.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it