No ai saldi a fine gennaio: Confcommercio Ragusa fortemente critica

La forte crisi nel settore abbigliamento ed accessori non può essere combattuta se non con misure idonee. Quella di posticipare la data dei saldi invernali a fine gennaio o addirittura ai primi del mese di febbraio 2024, è un’ipotesi errata che danneggia ancora di più il settore. Il ‘jaccuse arriva da Federmoda Ragusa con il suo presidente Daniele Russino il quale interpreta la posizione critica degli altri rappresentanti siciliani. “I saldi si fanno a fine stagione e dovrebbero riguardare solo le rimanenze di magazzino. Invece, le tasche dei consumatori sono vuote e i nostri magazzini pieni, abbiamo le collezioni autunno-inverno quasi integre a causa del pesante rallentamento dei consumi – afferma Russino – riteniamo, come Federmoda, che la proposta di posticipare la data dei saldi di oltre un mese sia un rimedio peggiore del male. Tale scelta si tradurrebbe in un ulteriore problema per il settore che subirebbe ancor di più la concorrenza del commercio online, dove sono sempre attive promozioni, offerte varie o sconti”.

Da Federmoda anche le proposte. Quali ad esempio?

“E’ meglio agevolare gli acquisti, invogliando il consumatore in un momento di scarsa fiducia vista anche la delicata questione internazionale legata alle guerre e alla grande inflazione. Semmai può essere utile allineare la data dei saldi siciliani a quella nazionale, spostandola dal 2 al 5 gennaio – precisa il presidente di Federmoda Ragusa – occorrono anche per il nostro settore misure ad hoc che ne supportino la sostenibilità e lo sviluppo. Riteniamo che sarebbe una proposta di buon senso quella di applicare anche al settore dell’abbigliamento il sistema delle detrazioni fiscali, attualmente vigente per l’acquisto di altri beni. La detrazione fiscale, equivalendo di fatto ad un rimborso parziale sulla spesa sostenuta per l’acquisto di beni del settore dell’abbigliamento, potrebbe spingere i consumi”. 

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