Nino Minardo: “La Sicilia ha bisogno di una politica di centro destra. Assieme alla Lega possiamo ripartire”

La politica come si sa non si ferma mai. Neppure  quando tutto sembra perduto e finito.  Questo in particolare, soprattutto dopo la costituzione da parte di Renzi di un nuovo partito politico,  è un periodo di fibrillazione in tal senso. Gli argomenti di  maggiore interesse sembrano essere in questa fase storica del Paese quelli legati alle scelte che i vari esponenti politici faranno circa la loto futura collocazione che in moltissimi casi  dovrebbe rappresentare anche il salvacondotto per il futuro accesso tra gli scranni del parlamento nazionale sensibilmente ridotti dopo l’approvazione della relativa legge.  I recenti risultati elettorali dell’Umbria hanno evidenziato, e confermato, che il centrodestra si è rigenerato tra la gente e non sembra  annichilito come in molto vorrebbero far credere.  Ma tutto ciò dove ci condurrà soprattutto  dove condurrà la nostra regione le cui problematiche storiche rendono l’azione politica sempre particolarmente complessa? Lo abbiamo chiesto all’On. Nino Minardo di Forza Italia.

Nel Paese oggi, ci sono ancora le condizioni per una vera e propria rinascita di una politica di centro destra che sappia essere interprete di un diverso modo di governare?

Esiste un’idea chiara di Paese, molto diversa da quella di chi ci governa, con una leadership riconosciuta che auspico possa crescere ancora e costruire una piattaforma politica che serva ad uscire da questo momento di forte malcontento della popolazione. 25 anni fa lo fece il Presidente Berlusconi con l’avvio del suo grande progetto politico dal quale nacque il centrodestra in Italia e con lo stesso spirito oggi si deve andare avanti puntando su due elementi importanti, l’unione e la mediazione, per dare risposte tangibili agli italiani, arginare il malcontento e la sofferenza delle famiglie e delle imprese.

Lei crede quindi che unione e mediazione possano essere due metodi di azione determinanti per far riemergere una sorta di orgoglio di centro destra in Sicilia?
E’ tempo di muoversi; è ora di costruire e di avviare una fase di progettualità seria e concreta a favore del Mezzogiorno e della nostra Regione, la Sicilia. Ci sono tantissime emergenze da risolvere e solo se si è uniti si possono raggiungere obiettivi fondamentali per lo sviluppo e la crescita. Lancio una sfida al nuovo e forte centrodestra che si sta affermando a livello nazionale; ritroviamoci sulla condivisione di grandi temi che riguardano la Sicilia: dalla continuità territoriale, tematica per la quale mi batto dal 2016 alla questione delicata dell’Autonomia per far sì che diventi beneficio per la Sicilia e non penalizzazione, ai fondi strutturali.

Ma come si fa ad essere credibili quando ancora, ad esempio la nostra provincia, non ha un solo chilometro di autostrada?

Questo tema  da sempre  è una “croce” per l’isola: nessun investimento infrastrutturale, dalla rete stradale ed autostradale a quella ferroviaria, perché le risorse ordinarie non sono state garantite alle regioni del mezzogiorno in maniera equa. In poco meno di 20 anni la quota trasferita al Sud non ha superato il 25% ( peraltro non spesa) a fronte del 34% previsto. Una discrepanza inaccettabile tra il nord, il centro ed il sud.
Solo con chi sposerà questi e tanti altri argomenti che riguardano lo sviluppo concreto della nostra terra, il sottoscritto e gran parte della classe dirigente del centrodestra siciliano, potrà recuperare l’orgoglio, l’entusiasmo e lo spirito liberale di un tempo e la voglia di rigenerarsi.

Cosa la preoccupa maggiormente in questa fase?

Mi preoccupa l’assenza della politica vera, delegata forse ad un ristretto gruppo di persone. L’esigenza di rinnovamento è forte dappertutto ed anche io sento la necessità di indentificarmi in un centrodestra che marci per costruire, dove i valori della buona amministrazione e della voglia di impegnarsi sul territorio sono priorità. Gli sforzi di ognuno vanno sostenuti e questo è possibile solo con la presa di coscienza che la politica è lo strumento per aiutare i singoli e le realtà sociali, per costruire risposte adeguate ai loro bisogni e ai problemi reali.

La sua proposta quindi?

Una sfida costruttiva con la  Lega: ritroviamoci sulla condivisione dei temi che riguardano lo sviluppo della Sicilia.

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