NIENTE ACQUA CALDA PER LA VIRTUS ISPICA

Gli spogliatoi dello stadio “Moltisanti” sono senza acqua calda per mancanza di gasolio e i giocatori della Virtus Ispica, molti dei quali forestieri, sono costretti a fare la doccia del dopo-allenamento a casa di amici. Lo denuncia il Partito Democratico, rilevando come la pesantissima crisi finanziaria del Comune di Ispica colpisca la Virtus, dopo che la stessa società, militante nel campionato di Promozione, non riceve contributi dal Comune da oltre tre anni ed è costretta a giocare in casa a porte chiuse per l’inagibilità delle tribune dello stadio. Il tutto mentre la privatizzazione del Polisportivo “Brancati” ha reso necessario un contributo suppletivo alle altre società sportive che ne usufruiscono per fare fronte alle maggiori spese per l’utilizzo degli impianti, più costosi dopo la loro cessione ai privati.

“Trattano la nostra squadra maggiore a pesci in faccia forse perché – dichiara il segretario cittadino del Pd, Gianni Stornello – nella sua dirigenza non figura alcun autorevole esponente della maggioranza. Una squadra di notevole livello, come la Virtus, viene addirittura privata della elementarissima possibilità di fare la doccia dopo l’allenamento perché il Comune non ha i soldi per il gasolio che alimenta gli scaldabagni degli spogliatoi. E questo – prosegue Stornello – dopo che la Virtus Ispica viene dimenticata per tre anni di seguito nelle varie erogazioni di contributi alle società sportive, che pure ci sono stati, e si lascia giocare in casa a porte chiuse perché le tribune del “Moltisanti” sono inagibili. Il prestigio di Ispica sportiva al tempo del centro-destra sta finendo annegato in un declino inimmaginabile, frutto di incapacità, di scelte clientelari e di sprechi formidabili. E’ emblematico il caso dei contributi dati alle società sportive che utilizzano gli impianti privatizzati del “Brancati”, contributi che vengono maggiorati proprio per aiutare le società a sostenere i costi maggiori che la cessione a privati degli stessi impianti ha comportato. Insomma chi ci rimette è comunque il Comune, chi ci guadagna è sempre il privato. Nulla contro le altre società, ovviamente – precisa Stornello – che risultano penalizzate anche loro da una scelta sicuramente non rispondente ad una logica di sana amministrazione. Alla Virtus Ispica, ai giocatori, all’allenatore, alla dirigenza diamo la nostra convinta solidarietà – conclude il segretario del Pd –  nella certezza che la città e i tifosi che seguono la squadra dimostrano un calore e un attaccamento indubbiamente maggiori di chi ci amministra”. 

 

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