NICASTRO: PIU’ COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI IN POLITICA

Trovarsi davanti a una situazione ormai cronica di difficoltà lavorativa, intellettuale e di valori dei giovani per non cercare il coinvolgimento e il confronto è, sicuramente, la cosa meno lecita possibile in qualunque società e in qualsiasi periodo storico. Chi governa, sia a livello locale che nazionale, non può ignorare, quale suo interlocutore, il giovane senza lavoro, alle prese con una vita di porte sbattute in faccia e con un futuro incerto e pieno di ansie e preoccupazioni. Chi governa deve rivolgersi ai giovani e deve avere l’obbligo morale di stimolarli e di coinvolgerli in un discorso di crescita morale e civile.

 Il “distacco” dei giovani dalla politica, è minore rispetto a 10 anni fa ma è maggiore rispetto alla media della popolazione.

Molto interessante il trend crescente delle giovani donne di  “avvicinamento” alla politica, frutto tra l’altro del lungo percorso di emancipazione dovuto a una più elevata istruzione e a una maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Si radicalizzano sempre più i gruppi degli interessati e dei disinteressati: aumenta di molto la partecipazione a manifestazioni politiche varie (cortei, comizi, dibattiti); aumentano notevolmente  disinteresse e sfiducia nella politica come causa della mancata informazione sulla politica stessa.

Ma la responsabilità del decadimento politico e amministrativo non è di questi politici, ma di chi non partecipa, di chi resta in silenzio e di chi resta a guardare.

Il punto di vista di Peppe Nicastro, Coordinatore del Movimento Territorio di Vittoria parte da una riflessione scaturita dopo aver assistito a una dichiarazione di un ragazzo intervistato in una famosa trasmissione d’inchiesta: “Ho assistito all’intervista di un ragazzo che, non avendo una casa, tanto meno un lavoro viveva in una fiat 500.Raccapricciante il tutto.

A quanto pare noi giovani dobbiamo pensare a rifare l’Italia. Occorre una battaglia democratica forte, incisiva e attiva all’interno della quale noi dobbiamo essere i protagonisti d’eccellenza. Difendiamo i diritti e il lavoro giovanile. Priorità per noi  giovani impossibilitati ad avere una giusta pensione e un lavoro che diano garanzia per un futuro migliore.

Per questo sarebbe necessaria una politica che dia liquidità alle imprese in modo da poter garantire più produttività e più lavoro giovanile .

Bisogna abbattere le politiche della grossa finanza speculativa delle banche che acquistano danaro all’ 1% e che a loro volta, anziché concedere credito alle famiglie e alle imprese, effettuano riacquisti di bond per lucrare sul differenziale di rendimento senza correre rischi. Con questo modo di operare da parte delle banche, le famiglie e le imprese saranno sempre più strozzate per via delle limitazioni di accesso al credito e di conseguenza l’economia non avrà i giusti presupposti per ripartire. Occorre unione e più interesse da parte di noi giovani alla partecipazione politica, a tutela dei nostri progetti. Ripartiamo innanzitutto dai territori di cui facciamo parte integrante e attiva. Credo che sia fondamentale l’impegno delle nuove generazioni che possono portare maggiori novità, entusiasmo e, spesso, competenza in ogni campo dove è difficile che ci sia ricambio generazionale.

E’ necessario un impegno forte proprio da parte di tutti noi: non dobbiamo cedere alla facile soluzione di andare via dalla terra in cui siamo nati e in cui si siamo formati, ma dobbiamo invece restare per combattere e far sì che la nostra regione possa riprendere il cammino di sviluppo e di crescita sociale ed economica. E’ chiaro che sarà determinante creare un giusto clima di legalità e per far questo, insieme all’impegno delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, è fondamentale il lavoro di tutti noi per superare definitivamente il lassismo che si è creato negli ultimi tempi, per questo punto sul coinvolgimento dei giovani in politica e sul sistema di aggregazione giovanile come confronto di problematiche da attenzionare insieme.”

 

 

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