La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Nessuno è normale. E chi è normale scagli la prima pietra
16 Nov 2023 11:03
La rubrica dello psicologo, a cura di Cesare Ammendola
Pochi giorni fa l’ennesima vittima di bullismo e cyberbullismo. Non lontano da qui. Un adolescente. Forse deriso e schiacciato da più fronti sul tema dell’orientamento sessuale e affettivo. Sulle scelte dell’essere chi si vuole essere. Del diventare ciò che si è.
Non entro neppure in punta di piedi sui dettagli e i retroscena di una vicenda così intima, delicata, personale. Per rispetto delle persone coinvolte, perché so di non sapere, perche ogni storia ha la sua storia, perché direi delle sciocchezze banali e di grande successo.
Un articolo interessante di ieri, pubblicato da questa stessa testata, riapre uno squarcio profondo e sulfureo sull’attuale paesaggio di un fenomeno moderno eppure già antico. Cito più o meno fedelmente. In Sicilia gli adolescenti vittime di cyberbullismo sarebbero il 16,2%, la percentuale più alta (con quella della Campania). Più frequentemente vittime sono le adolescenti, ma non mancano tra le ragazze coloro che colpiscono le compagne (isolandole e deridendole).
In Sicilia quasi il 14% delle ragazze e dei ragazzi dagli 11 ai 15 anni rivelano un uso “problematico” dei social, nella misura in cui tale uso comunica comunque sofferenza. I comportamenti a rischio di dipendenza da social media, iperconnessione o gioco online sono collegati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività (e a disordini alimentari, una peggiore qualità del sonno e un basso rendimento scolastico).
Internet non ha gli anticorpi per contenere e guidare la violenza e in alcuni casi non è affatto un giardino sicuro e illuminato. Ma diciamoci la verità: i temi del cyberbullismo, dell’odio, dell’insulto non riguardano soprattutto i più giovani. Sono belli cresciuti gli haters, i cultori del body-shaming, del revenge-porn e tutte quelle bestialità che esistevano anche prima che inventassimo l’inglese e Tik Tok (e mirabilie simili).
Chi educa gli educatori? Chi fermerà quegli adulti che invece sui libri e sui giornali di carta, in tv, alla radio, attorno alla tavola da pranzo e in tutti quei luoghi classici che cullano le nostre idee ed emozioni già dal millennio scorso? Chi li stopperà quando essi proveranno a dire con la voce di ruggine che alcuni ragazzi non sono “normali”?
Ragazzi, lo ripeto anche qui, quando vi dicono che non siete normali, dicono la verità: voi siete speciali. Unici. Trascendenti. Guardate meglio: intorno a voi tantissimi vi ammirano in silenzio. E sono niente quelli che vi deridono per i vostri orientamenti sessuali (o per il vostro aspetto, per il colore della vostra pelle e della vostra anima).
Chiedete aiuto a chi è vicino, dovete essere innanzitutto voi a proteggere la vostra vita con pazienza, perché anche nel buio la vita custodisce un suo segreto: riserva prima o poi meraviglie e sorprese e magie. Datele tempo. Dovete darle tempo.
Guardate me. A 11 anni ero un quattrocchi brufoloso e sarda-dipendente che non spiccicava una parola. Ora sono una star scintillante che scrive in uno dei più prestigiosi giornali on-line di questo sistema solare. E migliaia di parenti e congiunti vari (e non) persino leggono i suoi articoli. Come ora. E chissene se qualcuno mi insulta!? Noi non siamo normali. Siamo trascendenti. Speciali. Tutti noi. La vita prima o poi ce lo dirà.
Datele tempo. La vita. Datele tempo.
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