NELLA GIUNTA BUSCEMA ENTRA UOMO DI TORCHI

Gli assessori autonomisti si dimettono ed il sindaco Antonello Buscema ha in mano il pallino per dare una svolta all’attività amministrativa. Egli può, finalmente, dare nuova linfa vitale alla vita politica della città lasciando fuori chi per tanto tempo, a parte poche eccezioni, ha lasciato languire l’attività amministrativa per quanto riguarda le deleghe assegnate dopo il patto preelettorale PD-Mpa. La compagine autonomista, infatti, per tanti motivi, non ultimo la vicenda giudiziaria del suo leader, è rimasta al palo lasciando la città ancorata ai suoi atavici problemi. Stranamente, ed assolutamente in modo incomprensibile, il sindaco accetta il diktat degli autonomisti ripassando il pallino all’Mpa a cui riaffida le deleghe assessoriali con qualche variante ma, sentite, sentite! Con un assessorato alla new entry dell’Mpa, Tato Cavallino, che molto velocemente ha dismesso la casacca del Pdl per ottenere prima una collaborazione da parte del sindaco, ed ora si ritrova misteriosamente a detenere le deleghe alle Manutenzioni, alla Protezione Civile, al Personale, alla Pubblica Istruzione, allo Sport, sorpassando a piè pari gli altri autonomisti della prima ora.

Si vede che la fedeltà non paga o non ci sono competenze migliori tra gli altri consiglieri; oppure ancora una volta entra in gioco la tattica politica che vuole la prevalenza di interessi occulti rispetto a quelli primari della città. Ma cosa avrà spinto il sindaco ad inserire nella sua squadra un assessore già presente nella GIUNTA TORCHI? Di quelli che, per intenderci, hanno fatto registrare una pessima amministrazione della città. Eppure Cavallino è lo stesso che tanto strenuamente ha contrastato l’elezione a sindaco di Antonello Buscema, lo stesso che in una circostanza ha addirittura provato a sabotare il comizio di RITA BORSELLINO a favore del sindaco Buscema.

Troppe ombre in questa ricomposizione, ancora una volta LA LUCE DEL SOLE VIENE OFFUSCATA. Chissà cosa ha spinto il sindaco a fare scelte non gradite alla città, scelte mascherate da gioielli della politica; ma veramente è così difficile lavorare per il BENE COMUNE?

 

 

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