Nel ragusano cala il mercato delle auto nuove

La Sicilia rialza la testa nei consumi di beni durevoli e nel 2024 registra una spesa complessiva di 4,5 miliardi di euro, in crescita del 4,3% rispetto al 2023, piazzandosi all’ottavo posto in Italia per volume. È quanto emerge dall’Osservatorio Findomestic (gruppo BNP Paribas), realizzato in collaborazione con Prometeia, giunto alla sua 31ª edizione. Ragusa, invece, resta al palo.

Il motore della crescita? La mobilità, con un’impennata degli acquisti di auto nuove (+10,2%) e motocicli (+11,8%), superiori sia alla media del Mezzogiorno che a quella nazionale. Cresce anche il mercato delle auto usate (+7%), che resta il comparto più corposo, con 1,35 miliardi di euro.

Bene anche gli elettrodomestici, che tengono il passo, mentre rallenta la spesa per i mobili, in lieve crescita. Flessione, invece, per i comparti high-tech: giù telefonia, elettronica di consumo e soprattutto information technology, che continua la sua discesa più marcata rispetto alla media italiana.

Ragusa rallenta: consumi al minimo, unica provincia in Sicilia in calo sulle auto nuove

A fronte del buon andamento regionale, Ragusa rimane fanalino di coda. Nel 2024 la provincia ha registrato una crescita quasi nulla (+0,3%) dei consumi di beni durevoli, con una spesa complessiva ferma a 275 milioni di euro.

Ancora più stagnante la spesa media per famiglia: 2.033 euro, appena +0,2% rispetto ai 2.030 dell’anno precedente.

Tra i dati più significativi spicca il calo del 2,2% nella spesa per auto nuove (57 milioni di euro), che rappresenta l’unico segno negativo in Sicilia e una delle peggiori variazioni a livello nazionale (peggio solo Torino, Napoli e Salerno).

Più contenuto il recupero del mercato dell’usato: +0,9% (80 milioni), che segna la crescita più bassa in Italia. In controtendenza invece le due ruote, che registrano un boom del +28,1%, con il giro d’affari passato da 12 a 15 milioni, terzo miglior risultato su 107 province.

Nel comparto casa, solo gli elettrodomestici resistono (+2,6%, 23 milioni). Male i mobili (-1,6%, 58 milioni), che registrano il peggior dato in Sicilia, peggio anche della media nazionale (-0,7%).

Ancora in flessione i settori più tecnologici: elettronica di consumo -5,7% (6 milioni), IT -7,5% (record negativo regionale), e telefonia -2,3% (26 milioni).

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