NEL MEZZO C’E’ SEMPRE IL MARE

Non  era noto che Casaleggio fosse gravemente ammalato e quando un uomo muore – chiunque esso sia – bisogna rispettarne la scomparsa.

Da uomo politico è stato l’ideatore per così dire geniale di un metodo di partecipazione alla vita politica nazionale da nessun altro prima sperimentato ed attuato. Il riconoscergli questo merito non si coniuga con una generale adesione. Un effetto consistente, però, l’ha avuto e stando ai sondaggi quel movimento si posiziona per come seconda forza politica nazionale e tale posizione è ancora più sorprendente perché a tale livello è pervenuta in pochi anni.

La principale finalità è rappresentata da quel “ tutti a casa” che comportava, per come in effetti si è verificato,  nessun tipo di alleanza con qualsiasi altro partito. Nessun accordo con Bersani e,Letta e  Renzi e tale intendimento non faceva eccezione per governi politici intermedi. Il governatore della Puglia non appena eletto offrì un assessorato regionale ad un personaggio politico del Movimento, ma il rifiuto fu netto. Accettare un incarico o partecipare alla direzione nazionale del governo significa essere costretti a difendere sempre qualcosa a prescindere della sua importanza  e  quindi veniva intaccata una direttiva fondamentale  del Movimento in ragione del la quale i buoni stanno  da una parte e i cattivi dall’altra.   

Difatti,  l’elettore votava il simbolo e conosceva appena se non del niente il candidato  messo in lista.

Non appena fu mandato a casa il sindaco di Roma, su questo sito avanzammo la possibilità che il tutto fosse finalizzato a rivotare  nella Capitale per un altro sindaco sulla scorta della previsione che a vincere le amministrative potesse essere un candidato grillino e ciò al fine di porlo nella condizione vera e reale di passare dalle parole ai fatti anche e ciò sopratutto nella prospettiva di poter dimostrare che fra il dire e il fare c’è sempre di mezzo il mare.

La scomparsa di Casaleggio potrebbe significare l’eventualità di uno sbandamento operativo e l’insorgenza di personalismi con divisioni programmatiche e fattuali dei maggiori rappresentanti specie perché la struttura non ha quella caratteristica che, invece, si riscontra, bene o male che sia, nei partiti politici.

Civati decise di uscir fuori dal Pd e formò un movimento politico a se stente. La sinistra dello stesso partito espone palesemente in molte occasioni il suo diverso intendimento, ma  rimane sia pure in minoranza ,dentro la direzione. Nel Movimento 5  Stelle, bene o male che sia, oltre 30 parlamentari a torto o a ragione ne sono andati via formando un gruppo misto. Questi sono fatti obiettivi e non opinioni che, peraltro, non intendiamo affatto esprimerne cercando, invece, di rappresentare una realtà che spetta ad altri  stabilire se condividere o meno.

Una caratteristica accettabile del Movimento è quella di candidare, sia a livello nazionale che locale, candidati, per così dire, puri ed indiscussi e ciò è una scelta condivisibile e degna di essere rilevata.

I prossimi giorni saranno oltremodo indicativi per comprendere la linea che il Movimento intende perseguire e, in particolar modo, se la geniale prospettazione politica di cui è stato ideatore Casaleggio potrà subire menomazioni o incisioni tali da farne perdere o quanto meno influire sulla struttura del Movimento. Anche dalle nostre parti si dice “ acqua calda e stiamo a vedere” Il nostro augurio è che i responsabili siano in grado di non cambiare rotta.

 

politicus   

 

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