NAPOLITANO E LE DONNE

Sono entusiasta che nei Saggi individuati da Napolitano non ci sia nessuna “DONNA” E’ una loro faccenda, di una mediocrita’ incredibile.  Certamente la cosa peggiore sarebbe se, in futuro, venisse nominata una “DONNA”..A quel punto non potrebbe far altro che rifiutare.  E’ una decisione  che va contro corrente, considerato il fatto che in parlamento, dopo le ultime elezioni,  sono entrate parecchie “DONNE”. Napolitano ha dimostrato, contraddicendo la sua stessa sensibilità molte volte dimostrata sul tema della DONNA, che non e’ affatto così. Come se la DONNA rappresentasse un problema e non una risorsa, certamente piu’ valida rispetto a quella degli uomini. Però,  nello stesso tempo mi sono posta una domanda: Come mai la scelta di dieci uomini da parte del Presidente della Repubblica? Sarà dovuto all’eta’? Alla Stanchezza? Ad una rassegnazione dinanzi ad una realta’ politica che vede in ogni caso una presenza maschile molto elevata? Può anche darsi che la scelta di dieci uomini sta, invece, nella consapevolezza che il problema del fallimento della politica e’ specificatamente maschile  e quindi devono essere loro a trovare una soluzione in extremis. Un’altra analisi potrebbe essere quella che  Il Presidente della Repubblica si sia  fatto condizionare da alcuni eventi che hanno caratterizzato il panorama politico e religioso del nostro Paese in quest’ultimo periodo. Ad esempio la visione di due Papi che pregano insieme scambiandosi gesti di affetto e d’amore. Eugenio Scalfari che ripubblica un suo vecchio articolo sull’assenza del padre, sostenendo che, se dovesse essere nominata una donna come Presidente della Repubblica, la stessa dovrebbe avere doti “PATERNE”. Il tanto  mite Battiato che si lascia andare volgarmente su turpiloqui definendo le donne in parlamento tutte troie. Oppure Grillo che manda maledizioni ai padri puttanieri. Magistrati di un certo rilievo, che combattono la mafia e la criminalita’ organizzata, che sulla scena politica non si risparmiano colpi di basso profilo.

Ce n’e’ per tutti i gusti.  Infine, se scorriamo la lista dei dieci saggi nominati, ci accorgiamo che la scelta rispecchia i desideri dei partiti politici. Non ci sono ne’ intellettuali ne’ esperti che siano al di fuori delle istituzioni, ma solamente personaggi che rappresentano appieno il sistema statale: Istat, Antitrust, Banca D’Italia, Corte Costituzionale, nonche’ esponenti del panorama politico parlamentare, come ad esempio  alcuni presidenti di commissioni parlamentari appena insediate. Praticamente ci ritroviamo con dieci super maschi, che devono spiegare ai vari leader di partito (Bersani Berlusconi, Monti, Grillo) che un accordo  per il  bene comune del paese è alla fine possibile. E mentre i saggi studiano come uscire dallo stallo politico e gli altri litigano per le poltrone, il Paese continua a colare a picco. La conclusione non puo’ essere che una: c’e’ in modo palese una “Questione Maschile” direi alquanto imbarazzante, che a parer mio rappresenta la causa maggiore di tante cose che non vanno nell’economia del Paese, in Politica e in tutti quei posti di comando dove ai vertici troviamo solo ed esclusivamente uomini.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it